Acquisizione Telefónica: il Governo difenderà la libera concorrenza e la scelta dell'utente
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In seguito all'acquisto di Telefónica de Argentina da parte di Telecom, con un investimento di 1,245 miliardi di dollari, l'ufficio del Presidente Javier Milei ha rilasciato una dichiarazione in cui ha sottolineato che difenderà la libera concorrenza e la scelta degli utenti.
Nella nota si afferma che "sulla base delle segnalazioni che circolano sulla possibile acquisizione del Gruppo Telefónica da parte di Telecom, parte del Gruppo Clarín, l'Agenzia nazionale delle comunicazioni (ENACOM) e la Commissione nazionale per la difesa della concorrenza (CNCD) saranno chiamate a valutare se questa operazione costituisca la formazione di un monopolio".
Telefónica aveva annunciato la sua uscita dal Paese nel 2019 ed era in procinto di disinvestire. D'altro canto, non si tratta della prima operazione di questo tipo nel Paese. Ce ne sono già stati altri , come l'acquisto di Movicom, anch'essa in un processo di disinvestimento da parte di Telefónica nel 2005. E l'acquisizione di Telecom Italia da parte di Telefónica della Spagna nel 2013, quando entrambe avevano una percentuale di mercato molto più alta di quella attuale.
Secondo la presidenza, questa acquisizione "potrebbe lasciare circa il 70% dei servizi di telecomunicazione nelle mani di un unico gruppo economico, il che genererebbe un monopolio formatosi grazie a decenni di benefici statali ricevuti da detta società. Se così fosse, lo Stato nazionale adotterebbe tutte le misure pertinenti per evitarlo".
Nella dichiarazione si sottolinea che "l'attuale quadro normativo stabilisce un sistema di controllo sui trasferimenti, le cessioni e le acquisizioni nel caso di informazioni e comunicazioni e, come avviene in altri paesi occidentali, il Governo nazionale si impegna a evitare la formazione di un nuovo monopolio che, con queste caratteristiche, creato alla luce di decenni di sussidi statali, andrebbe contro la libera concorrenza e minaccerebbe il processo deflazionistico che sta attraversando l'Argentina".
Si sottolinea quindi che "questo Governo ha abbassato l'inflazione nel settore delle comunicazioni dal 15,6% di dicembre 2023 al 2,3% di gennaio di quest'anno , ed è determinato a continuare questo processo".
Conclude affermando che "il Governo nazionale adotterà tutte le misure per garantire il diritto di scelta degli utenti, la libera concorrenza e l'accessibilità ai servizi di telecomunicazione".
Clarin