Trump celebra la distruzione nucleare in Iran, ma un rapporto segreto indica danni minimi

La Casa Bianca ha pubblicato un rapporto mercoledì 25 giugno, con dichiarazioni ufficiali che affermano che l'operazione contro gli impianti nucleari iraniani è stata un successo clamoroso. Ciò è stato confermato da numerosi funzionari di alto livello di Stati Uniti, Israele e organizzazioni internazionali.

Tuttavia, un recente rapporto della Defense Intelligence Agency del Pentagono afferma che gli attentati non hanno causato danni.

Secondo la Casa Bianca, oltre 125 aerei, tra cui bombardieri B2, caccia di quarta e quinta generazione e un sottomarino lanciamissili, hanno preso parte agli attacchi dello scorso fine settimana. Bombe penetranti da 14.500 kg sono state utilizzate contro installazioni chiave come Fordow, Natanz ed Esfahan.

Secondo il presidente Donald Trump, il programma nucleare iraniano è stato "totalmente annientato". L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica ha confermato danni agli edifici e ai tunnel che immagazzinano uranio arricchito. Funzionari israeliani hanno stimato che il programma sia stato ritardato "per anni", mentre l'Iran ha riconosciuto che i suoi impianti sono stati "gravemente danneggiati".

Tuttavia, un'analisi inedita della Defense Intelligence Agency (DIA) ha stabilito che i componenti principali del programma nucleare non sono stati distrutti. L'aumento delle strutture sotterranee e segrete ha ritardato il progetto solo di pochi mesi.

Inoltre, secondo la CNN, due persone vicine all'analisi hanno affermato che le scorte di uranio arricchito dell'Iran rimangono intatte, contraddicendo dichiarazioni di alto livello. Il presidente degli Stati Uniti ha quindi minimizzato la presunta fuga di notizie, liquidandola come fake news.

"La fake news della CNN, insieme al fallito New York Times, si sono alleati per cercare di sminuire uno degli attacchi militari più riusciti della storia. Gli impianti nucleari iraniani sono completamente distrutti!" ha affermato Donald Trump in un post sui social media.