Economia. S&P mantiene il rating e le prospettive negative della Francia

Venerdì l'agenzia di rating S&P ha lasciato invariato il rating del debito francese, ad AA- e con outlook negativo da febbraio, il che significa che potrebbe essere declassato.
“Uno sforzo per tutti i francesi”L'agenzia non ha rilasciato alcun commento, mantenendo invariata la sua valutazione. Interpellato dall'AFP, il Ministero dell'Economia "prende atto" di questa decisione, senza fornire ulteriori dettagli.
Il 28 febbraio, S&P aveva assegnato un outlook negativo al rating AA- (qualità creditizia "buona") del Paese, citando le finanze pubbliche "sotto pressione" e il "limitato sostegno politico alle riforme" nonostante l'adozione del bilancio 2025, una minaccia di declassamento che non si è materializzata venerdì, anche se da allora la situazione non è cambiata molto.
Il primo ministro François Bayrou ha avvertito all'inizio di questa settimana che avrebbe chiesto "uno sforzo da parte di tutti i francesi", senza escludere un aumento generale dell'IVA per finanziare la spesa sociale, l'"IVA sociale". L'anno prossimo dovrà reperire 40 miliardi di euro tra Stato, Previdenza Sociale ed enti locali.
Mercoledì, davanti al Senato, ha ammesso che "nessuna delle misure" che comporranno il piano generale per il ritorno all'equilibrio delle finanze pubbliche che il governo proporrà "entro il 14 luglio" è stata ancora finalizzata.
Il peggior deficit dell'EurozonaSi ipotizza un metodo di consultazione delle parti sociali e soprattutto dei partiti politici, per evitare una nuova censura parlamentare, ma che lascia in sospeso l'incertezza sulla forza delle misure che potranno essere adottate entro fine settembre in sede di presentazione dei bilanci.
Lunedì la Corte dei conti ha inoltre messo in guardia dal rischio di una "crisi di liquidità" della Previdenza sociale il prossimo anno, a causa della spirale "fuori controllo" della sua spesa.
Mercoledì, la ministra dei conti pubblici Amélie de Montchalin ha sorpreso tutti per ben due volte davanti al Parlamento, affermando con fermezza l'obiettivo di riportare la previdenza sociale in pareggio entro il 2029.
Secondo le proiezioni economiche riviste della Commissione europea, pubblicate il 19 maggio, la Francia registrerà il peggior deficit pubblico dell'eurozona nel 2025 e nel 2026, rispettivamente al 5,6% e al 5,7% del PIL. Il governo, da parte sua, continua a puntare al 5,4% nel 2025 e al 4,6% nel 2026, per tornare sotto il 3% nel 2029.
Le Journal de Saône-et-Loire