Maiorca lancia un messaggio di 4 parole ai turisti preoccupati per le proteste che stanno travolgendo la Spagna

L'ente turistico di Maiorca ha scritto una lettera aperta in vista dell'inizio della stagione estiva, nel timore che i turisti possano essere scoraggiati dal recarsi nell'isola baciata dal sole a causa delle proteste contro il sovraffollamento turistico.
Nella lettera si legge: "Il turismo è stato e continua a essere il principale motore economico di Maiorca e il motivo per cui l'isola è diventata una delle regioni più prospere del paese, raggiungendo quasi la piena occupazione.
"Nessuna attività è priva di impatto e qualsiasi effetto negativo deve essere affrontato collettivamente, senza però demonizzare il settore nel suo complesso. Istituzioni pubbliche, aziende, residenti e visitatori hanno tutti un ruolo da svolgere in questo sforzo."
La lettera prosegue: "Il Fomento [ente turistico] continuerà a lavorare per migliorare la nostra isola a beneficio sia dei residenti che dei visitatori, impegnandosi per una coesistenza armoniosa.
"Infine, auguriamo ai nostri visitatori un piacevole soggiorno e speriamo che vogliano tornare e ripetere la loro esperienza."
La lettera si conclude con un messaggio di quattro parole per i potenziali turisti: "Il nostro messaggio duraturo rimane: un turista, un amico".
Quest'anno sull'isola si è già svolta una protesta anti-turismo. Ad aprile, gli abitanti sono scesi in piazza per lamentare la mancanza di alloggi e chiedere una riforma del mercato immobiliare, trainato dal turismo.
A marzo, una coalizione di gruppi ha scritto una lettera aperta ai turisti. Il gruppo ha avvertito: "L'avidità e l'avarizia di albergatori, politici, investitori immobiliari e 'parassiti' di ogni tipo" hanno portato al deterioramento del territorio e dell'ecosistema insulare, a problemi infrastrutturali, a servizi pubblici sovraffollati, alla gentrificazione e al calo della qualità della vita. Tutto questo è il risultato di un turismo incontrollato.
"Maiorca non è il paradiso che vi stanno vendendo. La popolazione locale è arrabbiata e non siamo più ospitali perché la terra che amiamo viene distrutta e molti residenti sono costretti a emigrare.
È ora di fare un passo avanti. I nostri leader non ci ascoltano; è ora di chiedervi di NON VENIRE. Non abbiamo bisogno di altri turisti; anzi, siete voi la fonte del nostro problema.
Daily Express