Best Mobility, nasce la rete dei fleet manager

La mobilità aziendale è ormai un tassello strategico per le imprese e per l’intero ecosistema dell’auto. Gestire flotte sempre più numerose e complesse, tra sfide tecnologiche, sostenibilità e regole fiscali in continuo cambiamento, richiede competenze che spaziano dal digitale alla gestione finanziaria, fino all’ambiente e alla normativa. Con l’obiettivo di valorizzare e sviluppare il ruolo dei gestori delle flotte aziendali è nata Best Mobility, associazione che riunisce fleet e mobility manager di aziende nazionali e multinazionali attive in Italia e che rappresenta già un parco complessivo di 83mila veicoli.
La missione è duplice: da un lato promuovere dialogo, confronto e formazione – anche attraverso la collaborazione con atenei e centri di ricerca – per diffondere competenze legate alla mobilità sostenibile e all’innovazione; dall’altro favorire eventi, iniziative e studi sui temi strategici della mobilità aziendale. “L’associazione”, spiega Federico Antonio Di Paola, presidente di Best Mobility, “nasce dalla volontà dei fleet manager di aziende di differenti settori di trovare un luogo comune di vero confronto, analisi di tematiche e criticità connesse alla gestione delle flotte aziendali e alle novità che caratterizzano, più in generale, il mercato dell’auto”.
La prima iniziativa ufficiale è stato il webinar “Caro fisco ti scrivo”, dedicato al tema della fiscalità delle flotte aziendali e, in particolare, al termine della clausola di salvaguardia destinata ai veicoli immatricolati nel 2024 e consegnati entro il 30 giugno 2025, esclusi dall’applicazione delle nuove aliquote sul fringe benefit introdotte dall’ultima Legge di Bilancio.
Secondo un’analisi dell’associazione, l’entrata in vigore delle nuove regole ha avuto effetti immediati: oltre quattro imprese su dieci hanno rinviato il rinnovo della flotta, mentre circa l’11% ha rinegoziato i contratti di noleggio per orientarsi verso auto o motorizzazioni più convenienti. Un segnale che conferma come la leva fiscale sia ormai un driver decisivo nelle scelte delle aziende.
La Repubblica