Intesa Sanpaolo: Messina (ad), 10 mld prestiti agevolati a imprese che assumono giovani e donne

“Stiamo lavorando per portare dieci miliardi di finanziamenti agevolati alle aziende che assumono giovani e donne, con una logica simile all’Ires premiale. Il governo usa la leva fiscale, noi i tassi agevolati”. Lo ha detto alla Stampa il consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, spiegando che “in particolare, guardiamo alle aziende che investono in nuove tecnologie e creano nuovi posti di lavoro. Siamo convinti che si possano associare aumento della competitività, della produttività e nuova occupazione. Portare giovani in azienda può rappresentare un nuovo motore di crescita per il Paese”. Quanto alla proposta della ministra Marina Calderone secondo cui bisognerebbe legare di più i salari alla produttività, “le teorie economiche sono giustissime, perfette, però a mio avviso i livelli retributivi dovrebbero aumentare quando le aziende fanno più utili. Oggi anche chi guadagna duemila euro al mese fa parte di quei working poor che non sono in grado di assorbire un imprevisto in casa. In Intesa Sanpaolo abbiamo alzato gli stipendi per oltre 400 euro al mese, sulla base del principio “se facciamo più utili è giusto ridistribuirli alle persone che lavorano in banca”. Naturalmente garantendo i dividendi agli azionisti”. E’ un mondo che “esiste. Da noi, per esempio. E sono davvero molte le aziende che fanno utili importanti; si possono tutelare gli interessi di chi investe e di chi lavora”.
Sul “salario minimo”, il numero uno di Intesa Sanpaolo ha spiegato di essere “contrario agli slogan. Non facciamo del salario minimo un totem. Concentriamoci sul capitale umano. Giovani, donne, over 50, salari bassi. Questo ci deve interessare. Lo dico consapevolmente: con centomila dipendenti – di cui settantamila in Italia – siamo il primo datore di lavoro privato del Paese. Per chi guida un’azienda proteggere i lavoratori è una priorità”. E’ “possibile anche a farsi”, ha precisato il banchiere. Sui giovani, ha proseguito, “credo sia assolutamente necessario recuperare i Neet. Un milione e mezzo di ragazzi e ragazze che non studiano e che non lavorano. Impegnarsi per fare in modo che tornino allo studio o che cerchino un posto di lavoro, può diventare un ulteriore importante motore di crescita. Noi con la Fondazione Cariplo abbiamo dato vita a un progetto che si muove in questa direzione. Così come abbiamo progetti importanti rivolti ai giovani insieme con la Compagnia di San Paolo. E sullo stesso tema siamo impegnati con le altre Fondazioni azioniste”. Alla domanda se per i dipendenti pubblici valgono le stesse considerazioni fatte per il privato, “è un settore con cui ho meno dimestichezza, ma penso che alcuni principi possano essere analoghi. Ridurre le inefficienze, tagliare le spese improduttive e scommettere sulla qualità di chi lavora con te. Vale sempre”, ha detto Messina.vsfine
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