'Evitate infiltrazioni del crimine nella ricostruzione del sisma'

Una ferita mai rimarginata che arriva alle viscere del cuore del Paese, aperta con quella faglia che inflisse alla città di Amatrice il prezzo più alto nel terremoto del Centro Italia il 24 agosto del 2016, con 237 vittime delle 299 totali. A distanza di così tanto tempo una sola certezza può alleviare il difficile periodo della ricostruzione: la criminalità non è riuscita in questi nove anni a mettere la mani su appalti, interventi pubblici e gare.

A vigilare c'è stata l'Autorità anticorruzione dell'Anac, che con il suo presidente Giuseppe Busia snocciola i numeri della ripartenza di quei territori: "Per evitare infiltrazioni malavitose nella ricostruzione l'Anac ha affiancato e continua ad affiancare i progetti portati avanti dal Commissario Straordinario per la Ricostruzione del sisma del 2016", con il "controllo preventivo di 1.147 diverse procedure di affidamento per un valore complessivo di quasi 2 miliardi di euro, pari a circa il 42,2% dell'ammontare degli investimenti di 4,6 miliardi di euro messi a disposizione dal Commissario tra programmazione ordinaria e speciale. In totale - spiega Busia - sono stati emanati 4.054 pareri, 2,2 per giorno lavorativo. Ogni procedura ha richiesto, in media, l'elaborazione di 3,5 pareri. Dal 2021 al 30 giugno 2025, il numero delle procedure esaminate è di 706 (61% del totale complessivo) e il totale dei pareri emessi è di 2.844 (70% del totale complessivo)".

Tra gli atti di gara per l'affidamento di interventi di particolare rilevanza vagliati da Anac di recente vanno segnalati quelli sull'affidamento dei lavori di riparazione e adeguamento sismico della Prefettura Teramo, del valore di quasi 7,5 milioni di euro, l'accordo quadro per i servizi tecnici complementari agli interventi di ripristino degli immobili del centro storico del comune di Accumoli, per circa 15 milioni di valore, i lavori di realizzazione della palazzina funzionale alle emergenze sanitarie a servizio del presidio ospedaliero 'Profili' di Fabriano, per circa 17 milioni di euro, i lavori di adeguamento sismico della caserma dei carabinieri Norcia, per circa 5,8 milioni.
"Nel percorso della ricostruzione dettata dal sisma che, nel 2016, colpì Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo 'possiamo dire che dal 2023 abbiamo registrato un cambio di passo che parla di 12mila cantieri di ricostruzione privata conclusi, 8.500 in corso, circa dieci miliardi di contributo ai terremotati che negli ultimi anni finalmente hanno cominciato a riprendere la via di casa", spiega il Commissario straordinario del governo per la ricostruzione Guido Castelli, il quale ricorda che "negli ultimi tre anni 4mila nuclei familiari sono tornati nelle loro case. Si è reso possibile quella che è oggi una dinamica che parla nel solo 2024 di 1 miliardo e mezzo di liquidazioni effettuate in favore delle imprese che lavorano nei cantieri e sulle case, sui municipi e qualcosa come un miliardo e mezzo di opere pubbliche che stanno per partire". Ad ogni modo, argomenta ancora, "sono attualmente fuori casa ancora 10.000 nuclei familiari, 6.000 nelle Marche: sicuramente ancora troppi".
Castelli riflette che quello delineato sino ad ora "è un quadro che non è omogeneo, perché a soffrire sono ancora quei comuni più devastati" come Amatrice, in cui "stiamo recuperando terreno negli ultimi 2 anni e mezzo con un lavoro di squadra". Tra la notte di sabato 23 e quella di domenica 24 si svolgono veglie, cerimonie e momenti di raccoglimento nei tre centri devastati dalla scossa del 24 agosto: Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto.
ansa