5 per mille, per il 60% degli italiani il tetto va eliminato

igrafici che pubblichiamo in queste pagine rappresentano un’indagine che Swg ha condotto per VITA sul sentiment degli italiani rispetto al 5 per mille. «Emerge un quadro non uniforme», esordisce Riccardo Grassi, sociologo ed head of research dell’istituto demoscopico, «da una parte infatti emerge come due terzi degli italiani considerino destinare il 5 per mille un “gesto di impegno civico”, percentuale che sale quasi all’80% se confiniamo il sondaggio a chi effettivamente utilizza questo strumento, dall’altra però un italiano su quattro pensa che il 5 per mille andrebbe abolito». Come spiegarlo? «Le motivazioni possono essere molteplici e non è detto che sia una postura contraria al Terzo settore, certo è che è un dato minoritario, ma comunque consistente». Minoritario anche perché un italiano su due ritiene che «il 5 per mille andrebbe rafforzato».

Venendo alla questione del tetto, ben il 71% degli intervistati non sapeva del tetto e pensava che tutto l’importo venisse assegnato agli enti destinatari.
Non sorprende dunque che tre italiani su quattro chiedano una maggiore trasparenza a livello di comunicazione proprio su questo punto. Non solo: il 60% degli italiani ritiene che non sia giusto che esista un limite massimo di assegnazione, a fronte di un 40% che accetta che ci sia un tetto «per garantire un equilibrio fra il sostegno al Terzo settore e la sostenibilità dei conti pubblici». «Questi numeri», conclude Grassi, «ci dicono che il 5 per mille pur essendo in crescita di popolarità, deve essere comunicato e spiegato meglio ad una larga fetta dell’opinione pubblica».
Questo contenuto è tratto dal numero di VITA magazine “5 per mille, ma per davvero” è stato eccezionalmente reso disponibile a tutti e tutte, se apprezzate il nostro impegno, se volete supportarci e sostenere la campagna, abbonatevi a VITA.
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