Champions, sorteggio alle 18. Nel maxi girone niente derby. Tutto sulla formula

Tutto come l’anno scorso. Formula che vince non si cambia e la Champions a 36 con gruppo unico è andata meglio di quanto a Nyon avrebbero immaginato, con tensione altissima fino all’ultima giornata, classifica che cambiava di minuto in minuto e Psg e City a rischio eliminazione fino alla fine. Si comincia oggi alle 18 al Grimaldi Forum di Montecarlo, come sempre, per disegnare un calendario di 8 partite (4 in casa e 4 fuori) tra le 36 qualificate.
Una novità c’è, minima, però non è detto ripensando a Inter-Barcellona 4-3, la semifinale incredibile dell’anno scorso. L’Inter era arrivata dopo i catalani nel gruppo, ma il regolamento prevedeva un sorteggio per stabilire gli ospitanti dell’eliminazione diretta. Adesso non è più così: vale la classifica, per cui nei quarti le prime quattro giocano il ritorno in casa, e nelle semifinali le prime due. Con un’avvertenza: se una testa di serie viene eliminata, chi la fa fuori conquista il suo ranking e il diritto del ritorno in casa.
Il resto come prima. Le 36 finaliste sono divise in 4 fasce da 9 squadre ciascuna in base al ranking Uefa per club (tranne i campioni, di diritto in prima fascia). Nel triennio 2024-27 ogni squadra viene accoppiata con due rivali (una in casa, una fuori) di ciascuna fascia, anche la propria. Insomma, la gerarchia serve solo per questioni organizzative ma non è più premiante.
Sorteggio veloce, una quarantina di minuti. Tra il nome della squadra e l’individuazione degli 8 avversari non dovrebbero passare più di 10 secondi grazie al software di ae.live, supervisionato da Ernst & Young. Senza, servirebbero quattro ore minimo. L’anno scorso c’erano Buffon e CR7, quest’anno sarà Kakà a prendere le palline con i nomi delle squadre, cominciando da quelle di prima fascia. Una volta rivelato il nome, premendo un tasto si darà l’input al software per accoppiare le 8 avversarie.
Ogni squadra può affrontare al massimo due rivali di uno stesso campionato. Inoltre, niente derby, possibili solo se in una fascia ci fossero 4 squadre dello stesso paese, evento probabile il prossimo anno se l’Arsenal dovesse salire in prima fascia con Liverpool, Chelsea e City. Ipotesi, naturalmente. Niente calendario immediato. Si aspetta il sorteggio di Europa e Conference League, venerdì, poi andranno risolte le questioni di campi, diritti tv, stadi, quindi le date delle 8 giornate si conosceranno sabato, al massimo domenica.
Il sorteggio "libero", tutti contro tutti, disegna un calendario molto incerto. Non è più possibile gestire il gruppo di 4 squadre perché, dopo le 8 partite, soltanto le prime 8 in classifica si qualificano direttamente agli ottavi. Quelle dal 9° al 24° posto si sfidano ai playoff per promuovere le altre 8 agli ottavi. Quelle dal 25° al 36° sono eliminate. Si gioca martedì e mercoledì, ma la prima giornata, 16-17-18 settembre, è tutta dedicata alla Champions, anche il giovedì. L’ultimo turno, mercoledì 28 gennaio, è il più appassionante: 19 partite in contemporanea, per non dare vantaggi (a meno che non ci siano partite ininfluenti).
Le altre coppe hanno lo stesso format, 36 squadre e gruppo unico. L’Europa League riproduce la Champions, la Conference prevede invece 6 partite nel gruppo, non 8. Quindi al sorteggio le 36 finaliste saranno divise in 6 fasce: 3 partite in casa, 3 fuori.11 Quindi, playoff ed eliminazione diretta.
Sia il tabellone dei playoff sia quello degli ottavi prevedono teste di serie. Nei playoff, per esempio, 9° e 10° sono sorteggiate con 23° o 24°, 11° e 12° contro 21° o 22°, e avanti così. Dagli ottavi, poi, 1° e 2° contro 15° e 16° (o quelle che le hanno eventualmente sconfitte nei playoff). Fino alla finale del 30 maggio a Budapest. Con un’altra coppa in gioco.
La nuova formula prevede infatti che i due campionati con il miglior ranking stagionale (sommando tutte le coppe) siano premiati con una squadra in più in Champions. L’anno scorso Italia e Germania avevano conquistato 5 squadre, quest’anno Spagna e Inghilterra hanno il posto extra. La lotta ricomincia.
La Gazzetta dello Sport