Come loro nessuno mai, la Nazionale di Velasco vince il Mondiale di pallavolo: mai vista un’Italia così

In Thailandia
Seconda volta nella storia, non succedeva da 23 anni. Un gruppo che ha vinto l'oro alle Olimpiadi di Parigi, due Nations League, il Mondiale

Avevamo proposto, l’anno scorso, dopo la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi, un pullman scoperto come per i Campioni del mondo di calcio del 2006 in Germania: perché no? Altro che boutade, nessuna provocazione. Poco più di un anno dopo quella proposta resta attuale, più valida che mai alla luce del campionato del mondo in Thailandia vinto in maniera spettacolare, trascinante, roboante dalla nazionale femminile di pallavolo allenata da Julio Velasco. È la seconda volta nella storia, non succedeva dal 2002, da 23 anni.
Non è bastata un’implacabile Melissa Vargas alla Turchia allenata da Daniele Santarelli, allenatore anche di Conegliano, la più forte squadra di club al mondo, così come in semifinale non era bastata Gabi al Brasile. L’Italia ha vinto 3 a 2 in finale contro la Turchia. Al tie-break – come d’altronde in semifinale contro il Brasile – 15-8 dopo aver perso malamente il secondo e il quarto set. Proprio nell’ultima frazione la Nazionale ha mostrato la sua versione più solida, compatta, eclettica. Ha alzato il livello del suo gioco nel momento più delicato. Ha vinto il torneo da imbattuta: Slovacchia, Cuba, Belgio, Germania e Polonia prima di semifinale e finale.
Decisiva, nonostante alcuni momenti di appannamento, Paola Egonu: 22 punti. Due in particolare, quelli che hanno chiuso il terzo set, sul 24-24. Inamovibile Monica “Moki” De Gennaro che in finale ha battuto il marito Santanelli. Inesauribile Miryam Sylla, un moto perpetuo sia in fase difensiva che in fase offensiva, 19 punti. A un certo punto Vargas, 33 punti alla fine, aveva dato un’impressione di implacabilità, un’onnipotenza con gli attacchi tutti convogliati su di lei, schiacciate ed ace. Al tie-break era girato il match quando il muro azzurro aveva cominciato a funzionare. In quattro punti era stata protagonista Sara Fahr.
Velasco non ha soltanto perfezionato un gruppo che al suo arrivo, nel 2023, era arrivato secondo ai Mondiali del 2018 e terzo a quello del 2022, è riuscito anche a inserire progressivamente nuove atlete in una squadra già fortissima. Kate Antropova, l’opposto di riserva a Paola Egonu, ha marcato 28 punti contro il Brasile e 14 contro la Turchia. Proprio in finale era stato sostanzioso l’apporto in ricezione di Eleonora Fersino, per esempio. Ad Alessia Orro i premi come miglior giocatrice e palleggiatrice del torneo, alla capitana Anna Danesi come miglior centrale, a De Gennaro come miglior libero.
Quello di Velasco è un gruppo che non perde una partita dal giugno del 2024. 36 vittorie consecutive. Oro alle Olimpiadi di Parigi, due Nations League, Mondiali in Thailandia. Ed è anche un gruppo che non è più il gruppo soltanto di Paola Egonu, la ragazza più mediatica della pallavolo italiana da anni, e neanche quello del vate, maestro, saggio dentro e fuori dal campo Julio Velasco: è un gruppo solido e spettacolare di sole protagoniste capaci di alzare il livello del gioco quando si fa duro e di arrivare alla vittoria in maniera epica. E ancora mediamente giovane. Un’Italia così non si era mai vista, da nessuna parte. Su Rai 1 la partita ha ottenuto il 33% di share con 4 milioni 123 mila spettatori.
l'Unità