La Russa jr e i 369 mila di Monza: "È mancato il Ferrari-bis, ma è stata una grande festa"

Geronimo La Russa è comprensibilmente orgoglioso. Il presidente eletto dell’Automobile Club d’Italia ha appena vissuto il suo primo GP d’Italia di F.1 alla guida dell’ente organizzatore di uno degli eventi mondiali più importanti che ogni anno si tiene nel nostro Paese. Ed è stata un’edizione record, con 369mila presenti nei tre giorni (369.041, +10%) che ne hanno fatto l’evento sportivo più visto dal vivo in Italia. Il contratto con la F.1 scade nel 2031 e ora la sfida del presidente e di tutti gli uomini e le donne del suo staff è continuare a migliorare l’impianto (tribune, hospitality, servizi al pubblico) nel rispetto delle richieste di Liberty Media e della sostenibilità ambientale: la concorrenza globale che aspira ad avere un GP non ammette pause.
Presidente La Russa, il dato più eclatante di questa edizione del GP d’Italia sono i 369mila presenti. Ve lo aspettavate o vi ha sorpreso?
"Ce lo aspettavamo, perché eravamo consapevoli del lavoro fatto negli ultimi mesi: grande comunicazione, nuove tribune, nuovi spazi. Sono quattro anni di fila che superiamo le 300mila persone e ogni anno facciamo record, ma perché ogni anno lavoriamo per ampliare gli spazi. Con una buona comunicazione e un ottimo servizio ai visitatori, questo risultato lo desideravamo e abbiamo lavorato per ottenerlo. Poi, ovviamente, grande felicità e soddisfazione quando il risultato si è materializzato".
Monza è da sempre un richiamo, ma quest’anno c’è stato un elemento in più che ha fatto la differenza o le ha fatto particolarmente piacere?
"Sicuramente il ritorno delle Frecce Tricolori, uno spettacolo nello spettacolo. L’anno scorso non c’erano state per motivi tecnici e logistici. Abbiamo insistito molto perché tornassero, ed è stata la ciliegina sulla torta. Lo sport, la passione, lo spettacolo già c’erano: questo ritorno ha fatto la differenza ed è stato molto apprezzato".
C’è un aspetto organizzativo che le ha dato più soddisfazione?
"L’afflusso e il deflusso delle persone. In questi due anni abbiamo separato i flussi di veicoli e pedoni, realizzando percorsi più fluidi, sicuri ed efficienti. Nonostante l’aumento del pubblico, i tempi si sono ridotti. E tutta la logistica interna al parco ha fatto segnare un ulteriore miglioramento".
Ancora una volta si è vista la forza del gioco di squadra tra enti e istituzioni. Quando tutte le parti coinvolte lavorano in sinergia e fanno squadra, si può dire che sia una vittoria per l’Italia?
"È così. È un evento mondiale che riesce solo se il “sistema Italia” funziona in maniera sinergica. ACI unisce il mondo istituzionale a quello degli appassionati. Ringrazio Questura, Prefettura, Comune di Monza e Regione: sono stati gli attori principali di questo successo insieme ad ACI".
Che livello di gradimento avete riscontrato da Liberty Media e dalla Formula 1?
"Il presidente Stefano Domenicali conosce benissimo Monza, con i suoi pregi e difetti. Mi ha detto, anche davanti al ministro dello Sport Andrea Abodi, di essere soddisfatto dei passi avanti fatti, ma ha richiamato tutti a completare e accrescere i lavori ancora in corso".
Il calendario F.1 è sempre più competitivo, con molti paesi ansiosi di subentrare. Monza è preparata alla sfida di farsi trovare pronta per restare nel calendario?
"Monza si muove con serietà. Abbiamo mantenuto le promesse, ma c’è molto da fare. La F.1 è un evento che tutti vogliono: dobbiamo continuare a lavorare in squadra e mostrare la capacità organizzativa che l’Italia possiede. Monza ha una storia unica, ma non possiamo sederci sugli allori".
Quali sono le tappe del vostro cronoprogramma da qui all’edizione 2026?
"La nuova sala stampa, fondamentale per i giornalisti e per migliorare spazi e vie di esodo. Poi l’ampliamento e il miglioramento di tribune e hospitality, con servizi igienici e accessi migliori. Il nostro obiettivo è accogliere sempre più persone in condizioni adeguate".
Un’edizione 2025 riuscita sul piano organizzativo. Diciamo che è mancata solo la Ferrari...
"È il mio grande cruccio: sono ferrarista fino al midollo e speravo in Leclerc, che partiva dalla stessa posizione del 2024. Però Verstappen e le McLaren hanno dato spettacolo. Max, con 66 vittorie, è un campione. E Monza ha confermato la sportività con l’invasione di pista finale, una festa per tutti, al di là del tifo".
Che margini di crescita ulteriori vede per il pubblico e per l’evento?
"Miglioramenti ce ne devono essere sempre. Vorrei che il GP tornasse alla data storica, la seconda settimana di settembre, renderebbe più agevole l’organizzazione".
Avete molto puntato sul tema della sostenibilità ambientale, come per esempio l’iniziativa “un albero per pilota”. Un tema che continuerete a valorizzare?
"Per ACI la sostenibilità ambientale è una priorità da sempre. Già nel 1922 si decise di costruire un autodromo all’interno del parco recintato più grande d’Europa, preservandone il verde. Da oltre un secolo conviviamo con il parco, tutelandolo. Accogliere 370mila persone senza rovinarlo è un messaggio molto chiaro: si può fare motorsport rispettando l’ambiente".
Da presidente eletto ACI, qual è la priorità per consolidare il GP?
"La più immediata è portare avanti il dialogo, che già prosegue in modo molto proficuo, con Consorzio Parco e Regione Lombardia per il rinnovo della concessione, che scade nel 2028. La prospettiva lunga è essenziale per programmare gli investimenti e firmare il nuovo contratto con F.1".
La Gazzetta dello Sport