Le Borse oggi, 20 giugno. Guerra e dazi minacciano crescita. Pil sostenuto da investimenti in difesa

I venti di guerra dal Medio Oriente, la strategia della Fed, l’incertezza sulle tensioni commerciali pesano sui mercati nell’ultima seduta della settimana. Wall Street riapre dopo un giorno di chiusura e il ribasso di mercoledì, e anche le Borse europee arrivano in sofferenza. Ma il rinvio della decisione di Trump sull’intervento americano in Iran allenta la morsa sugli scambi. Dopo i rialzi degli scorsi giorni, Brent e Wti scivolano sotto i 76 dollari al barile e scende anche il prezzo del gas. Per stabilizzare il mercato interno dopo lo scontro con gli Usa, il premier canadese Mark Carney ha annunciato dazi al 100% su acciaio e alluminio in arrivo da Paesi non americani. Tra i dati macroeconomici di giornata, l’inflazione in Giappone, i prezzi alla produzione di maggio in Germania e le vendite al dettaglio nel Regno Unito.
Confindustria: “Un altro shock dalla nuova guerra, peggiorano le attese”
"L'ennesima guerra rincara l'energia, peggiorando le attese": su congiuntura economica e previsioni incide “un altro shock. Lo scenario, già complesso, è aggravato dall'aumento del prezzo del petrolio a causa del conflitto Israele-Iran", avverte il Centro studi di Confindustria con l'analisi congiuntura flash di giugno. "L'industria italiana ha tenuto all'inizio del secondo trimestre e gli indicatori sono migliorati per i servizi. Ma - rilevano gli economisti di viale dell'Astronomia - i dazi sull'export e l'incertezza stanno deteriorando la fiducia, brutto segnale per i consumi e gli investimenti. Positivo, invece, è il proseguire del taglio dei tassi nell'Eurozona".
Bce, rischi per crescita restano orientati al ribasso, pesa incertezza dei dazi
"I rischi per la crescita economica restano orientati verso il basso. Un ulteriore acuirsi delle tensioni commerciali su scala mondiale e le incertezze a queste associate potrebbero indebolire la crescita dell'area dell'euro frenando le esportazioni e comprimendo gli investimenti e i consumi". Lo si legge nel bollettino economico Bce. "Un deterioramento del clima di fiducia nei mercati finanziari potrebbe determinare condizioni di finanziamento più stringenti e maggiore avversione al rischio, nonché ridurre la propensione di imprese e famiglie agli investimenti e ai consumi. Le tensioni geopolitiche, come la guerra ingiustificata della Russia contro l'Ucraina e il tragico conflitto in Medio Oriente, rimangono fra le principali fonti di incertezza. Per contro, un rapido allentamento delle tensioni commerciali e geopolitiche potrebbe migliorare il clima di fiducia e stimolare l'attività". "Un ulteriore incremento della spesa per difesa e infrastrutture, insieme a riforme intese a migliorare la produttività, contribuirebbe inoltre alla crescita".
Bce, crescita sostenuta da spese Difesa e infrastrutture
"Per quanto riguarda la crescita del Pil in termini reali, secondo gli esperti si collocherebbe in media allo 0,9 per cento nel 2025, all'1,1 nel 2026 e all'1,3 nel 2027. La proiezione di crescita invariata per il 2025 riflette un andamento nel primo trimestre più vigoroso rispetto alle attese, associato a prospettive più deboli per il resto dell'anno. Secondo le proiezioni, seppure l'incertezza relativa alle politiche commerciali graverebbe sugli investimenti delle imprese e sulle esportazioni, soprattutto nel breve termine, l'incremento degli investimenti pubblici in difesa e infrastrutture sosterrà sempre più la crescita nel medio periodo". È quanto si legge nel bollettino Bce diffuso da Bankitalia.
Bollettino Bce, inflazione rivista al ribasso
L'inflazione si attesta attualmente intorno all'obiettivo del 2 per cento a medio termine perseguito dal Consiglio direttivo. Secondo gli esperti della Bce - si legge nel Bollettino economico - l'inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,0 per cento nel 2025, all'1,6 nel 2026 e al 2,0 nel 2027.
Rispetto alle proiezioni di marzo 2025, si tratta di una revisione al ribasso di 0,3 punti percentuali per il 2025 e il 2026 e che riflette principalmente le ipotesi di prezzi dell'energia inferiori e di un rafforzamento dell'euro. Gli esperti si attendono che l'inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porti in media al 2,4 per cento nel 2025 e all'1,9 per cento nel 2026 e nel 2027, sostanzialmente invariata da marzo
Bce, confermate prospettive crescita
La Bce conferma la crescita dello 0,9% del Pil dell'Eurozona per quest'anno, collocandola invece all'1,1 nel 2026 e all'1,3 nel 2027. Nel breve termine, si legge nel Bollettino, le prospettive sono "più deboli" in quanto "nonostante il rafforzamento del settore manifatturiero, sostenuto anche dall'anticipo degli scambi in vista dell'aumento dei dazi, il settore dei servizi, maggiormente orientato verso l'interno, registra un rallentamento". Gli esperti prevedono che l'aumento dei dazi e il rafforzamento dell'euro rendano più difficili le esportazioni delle imprese e che l'elevata incertezza gravi sugli investimenti.
Germania, inflazione beni di consumo 3,6%
I prezzi dei beni strumentali sono aumentati dell'1,9% a maggio 2025 rispetto allo stesso mese dell'anno precedente (+0,1% rispetto ad aprile 2025). I macchinari sono aumentati dell'1,9% rispetto a maggio 2024 (+0,2% rispetto ad aprile 2025). I prezzi dei veicoli a motore e dei relativi componenti sono aumentati dell'1,3% rispetto a maggio 2024 (invariati rispetto ad aprile 2025).
I beni di consumo sono aumentati del 3,6% a maggio 2025 rispetto a maggio 2024 (+0,5% rispetto ad aprile 2025). I prezzi dei generi alimentari sono aumentati del 4,2% rispetto a maggio 2024 (+0,6% rispetto ad aprile 2025). Il caffè è aumentato significativamente rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, con un +41,2% (-0,3% rispetto ad aprile 2025). Anche la carne bovina è aumentata del 35,7% (+3,6% rispetto ad aprile 2025), il burro del 21,6% (-1,4% rispetto ad aprile 2025) e gli oli vegetali del 10,3% (-1,6% rispetto ad aprile 2025). Al contrario, lo zucchero al -39,9% (-3,0% rispetto ad aprile 2025) e la carne di maiale al -4,5% (+3,0% rispetto ad aprile 2025) erano particolarmente più economici rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, a maggio 2025.
Spread Btp-Bund, sopra 100 ma in calo
Avvio ancora sopra 100 punti per lo spread tra Btp e Bund, tornato ieri a varcare al rialzo questa soglia psicologica. A inizio seduta il differenziale di rendimento tra il Btp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco si attesta a 101 punti dai 102 punti base del riferimento di ieri. In calo invece il rendimento del Btp decennale benchmark che segna stamattina 3,50% dal 3,54% del closing della vigilia.
Borse europee in rialzo
L’Europa fa bene in apertura: +0,57% Francoforte, +0,58% Parigi, +0,41% Madrid, Londra +0,34%.
Milano apre positiva
Apertura in rialzo per la Borsa di Milano: l'indice Ftse Mib avvia gli scambi in aumento dello 0,27% e sale a 39.047 punti.
Tokyo chiude in negativo
L’indice Nikkei di Tokyo chiude in ribasso dello 0,22% a 38.403,23 punti.
Giappone, l’inflazione corre
I prezzi al consumo in Giappone hanno registrato un'accelerazione superiore alle aspettative a maggio, trainati dal raddoppio dei prezzi del riso, nonostante gli sforzi del governo per frenarne l'impennata. I prezzi al consumo (esclusi i prodotti freschi) sono aumentati del 3,7% su base annua il mese scorso, accelerando dal 3,5% di aprile e raggiungendo il livello più alto da gennaio 2023.
Gas sotto i 40 euro ad Amsterdam
Perde quasi il 5% (per la precisione il 4,50%) il prezzo del gas questa mattina. Al Ttf di Amsterdam i future vengono trattati a 39,75 euro al megawattora dopo l'impennata di ieri sopra i 41 euro.
Trump rinvia decisione su Iran, cala il petrolio
Il rinvio della decisione, per due settimane, da parte del presidente Usa Trump di un attacco all'Iran fa scivolare sui mercati il prezzo del petrolio. Il Wti del Texas e il Brent del Mare del Nord cedono oltre il 2% con ribassi rispettivamente a 73,4 e 76,7 dollari. Gli investitori restano comunque timorosi dell'inasprimento del conflitto fra Israele e Iran e della chisuura dello stretto di Hormuz, passaggio chiave per il petrolio della regione.
Canada: “Contromisure contro gli Usa”
Il Primo Ministro canadese Mark Carney ha annunciato che il Paese "adeguerà" le sue contromisure del 25% su acciaio e alluminio statunitensi il 21 luglio, in risposta al raddoppio delle imposte statunitensi se non si raggiungerà un accordo commerciale. "Le adegueremo a livelli coerenti con i progressi compiuti" verso un accordo con gli Stati Uniti, ha dichiarato Carney in una conferenza stampa a Ottawa.
Canada: “Dazi al 100% su acciaio e alluminio”
Il Primo Ministro canadese Mark Carney ha annunciato che il Canada istituirà nuove quote tariffarie equivalenti al 100% dei livelli del 2024 sulle importazioni di prodotti siderurgici da partner che non hanno firmato un accordo di libero scambio, "al fine di stabilizzare il mercato interno e prevenire dannose deviazioni degli scambi causate dalle misure statunitensi che stanno destabilizzando i mercati".
Le misure antidumping sono probabilmente rivolte alla Cina, sulla quale il Canada applica già una sovrattassa del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio.
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