Lunedì nero sul lavoro, tre operai morti tra Torino, Monza e Catania: nei primi 7 mesi del 2025 una strage da 432 vittime

La drammatica contabilità

Tre morti in poche ore da Nord a Sud dello “Stivale”, da Monza a Torino, passando per Catania. È il bilancio dell’ennesima drammatica giornata per la conta delle “morti bianche”.
Nel capoluogo piemontese un operaio di 69 anni è morto dopo esser precipitato col cestello da una gru: un volo da oltre 12 metri di altezza per l’operaio, di origini egiziane, che stava lavorando in un cantiere in via Genova. L’incidente è avvenuto intorno alle 7:30 del mattino, con lui c’era anche un altro operaio, che però si trovava ai piedi della gru: è rimasto lievemente ferito ed è stato trasportato in ospedale in stato di shock per aver assistito alla tragedia.
“È il simbolo di un problema profondo, stratificato e sistemico. Il segno di un sistema che consuma le persone fino all’ultimo giorno. È inaccettabile che a 69 anni si debba ancora lavorare in cantieri pericolosi, sospesi a metri di altezza”, ha commentato Sarah Pantò, segretaria della Cgil Torino.
La seconda vittima, un operaio di 53 anni, è morta cadendo da un‘impalcatura mentre lavorava all’ampliamento di un capannone a Riposto, nel Catanese. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo, impegnato nell’ampliamento di capannoni di una ditta di serramenti per edilizia, dopo aver perso l’equilibrio è precipitato da un’impalcatura, perdendo la vita sul colpo dopo un volo di oltre otto metri. Inutile l’intervento del personale sanitario del 118, con l’operaio, residente a Santa Venerina, deceduto sul colpo.
Terza vittima di questa giornata nera è un operaio 48enne. Lavorava all’interno dell’azienda Gusberti di Monza, dove si producono valvole industriali: è stato rinvenuto in arresto cardiaco con traumi da schiacciamento dai soccorritori del 118. Secondo i primi accertamenti l’uomo sarebbe rimasto schiacciato da un macchinario.
Sono gravemente feriti invece due operaio, di 27 e 37 anni, vittime di incidente sul lavoro a Marano, provincia di Novara, e a Desio, in provincia di Monza Brianza.
Una contabilità triste che si aggiorna quotidianamente. Solamente nei primi sette mesi del 2025 sono stati 432, secondo l’Inail, le denunce di infortunio mortale. Le vittime sono tre in meno rispetto al 2024, ma resta un quadro di una vera e propria strage: i decessi denunciati restano superiori al 2023 (+4) e al 2022 (+21), mentre calano nettamente rispetto ai picchi del 2020 (601) e del 2021 (543), segnati dalla pandemia.
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