OpenAI vuole rinegoziare l’accordo con Microsoft?

OpenAI ha recentemente annunciato una nuova struttura aziendale, ovvero la trasformazione della parte capped-profit in PBC (Public Benefit Corporation) con la parte non-profit che ne manterrà il controllo. Secondo il Financial Times, l’azienda californiana avrebbe iniziato a discutere con Microsoft su una possibile rinegoziazione dell’accordo sottoscritto nel 2019 e aggiornato a fine gennaio.
Meno quote per Microsoft dopo il 2030?In seguito all’accordo firmato tra le parti nel 2019, Microsoft offre ad OpenAI l’infrastruttura cloud per l’addestramento dei modelli, mentre OpenAI permette a Microsoft di accedere alle sue tecnologie (Copilot è basato sui modelli GPT e o). Finora, l’azienda di Redmond ha investito oltre 13 miliardi di dollari nella startup californiana, ma da gennaio non è più il provider cloud esclusivo.
La ristrutturazione aziendale non è stata ancora approvata da Microsoft. Come aveva ipotizzato Bloomberg è in corso una rinegoziazione dell’accordo. Secondo le fonti del Financial Times, l’azienda di Redmond avrebbe proposto di rinunciare ad alcune quote della parte for-profit (quella che diventerà una PBC) per poter accedere alle nuove tecnologie sviluppate da OpenAI dopo il 2030 (scadenza dell’attuale accordo).
I negoziati sono tuttavia diventati più complicati perché OpenAI potrebbe diventare un diretto concorrente di Microsoft. Oltre ad offrire prodotti AI a clienti enterprise, l’azienda guidata da Sam Altman ha avviato il progetto Stargate che prevede la costruzione di nuovi data center (il primo sarà in Texas) in collaborazione con vari partner, tra cui SoftBank.
Altri investitori sperano che la trasformazione in PBC vada in porto, ma se ciò non accadrà potrebbero chiedere il rimborso parziale o totale della somma versata. La nuova struttura aziendale consentirebbe eventualmente di lanciare una IPO (Offerta Pubblica Iniziale), ovvero la quotazione in Borsa.
Punto Informatico