Unifil, in caso di stop Onu l’Italia punta ad ampliare Mibil: ecco l’identikit della missione

Dopo diverse settimane di negoziati tra Stati Uniti, che assieme a Israele chiedono da tempo lo smantellamento di Unifil, e la Francia, che con altri paesi europei insisteva nel mantenere i caschi blu nel sud del Libano, il mese scorso il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha sì approvato il rinnovo della missione Unifil ma soltanto fino alla fine del 2026, quando inizierà un “ritiro ordinato e sicuro” della durata di un anno. Nelle ultime ore il ministro della Difesa Guido Crosetto ha però rilanciato, delineando quella che potrebbe essere la linea italiana nei confronti di una missione che l’Italia considera strategica.
«Difenderemo il più possibile la nostra presenza all’interno del mandato Onu», ha detto Crosetto parlando della missione Unifil a margine della cerimonia per l’82esimo anniversario della Difesa di Roma. «Se l’Onu deciderà di ritirarla, proporrò al Parlamento un ampliamento della missione bilaterale che ha l’Italia, perché non si abbandona un popolo. Siamo stati lì perché pensavamo fosse utile. Possiamo farlo anche da soli, non con la forza dell’Onu. Occorre che una nazione sappia prendersi delle responsabilità anche singole».
Oltre a Unifil, infatti, l’Italia in Libano partecipa a Mibil, la missione bilaterale di addestramento delle Forze di sicurezza libanesi. L’obiettivo è infatti quello di aumentare le capacità complessive delle Forze di sicurezza libanesi, sviluppando programmi di formazione e addestramento preventivamente concordati con le autorità locali. A seguito di specifica richiesta delle autorità libanesi e se le condizioni di sicurezza lo consentono, possono essere svolti anche compiti di assistenza al verificarsi di emergenze di natura umanitaria o ambientale.
La missione, sotto l’egida delle Nazioni unite, si inquadra nell’ambito delle iniziative dell’International support Group for Lebanon (ISG), inaugurato a New York il 25 settembre 2013, a seguito dell’appello del Consiglio di sicurezza per un sostegno internazionale inteso ad assistere il Libano nei settori in cui esso è più colpito dalla crisi siriana, compresi l’assistenza ai rifugiati e alle comunità ospitanti, il sostegno strutturale e finanziario al governo, il rafforzamento delle capacità delle forze armate libanesi, chiamate a sostenere uno sforzo senza precedenti per mantenere la sicurezza e la stabilità, sia all’interno del territorio sia lungo il confine siriano e la Blue line. La consistenza massima del contingente italiano è di 160 unità.
La base giuridica, oltre alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza, è costituita da uno scambio di Note per la proroga dell’Accordo di cooperazione nel settore della difesa tra i due Paesi. La missione non ha un termine di scadenza predeterminato.
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