West Nile, ancora una vittima in Italia del virus delle zanzare: è la prima in Veneto

Il contagio
La donna aveva 81 anni e soffriva di patologie pregresse. È morta nel giro di 24 ore. L'Italia il Paese più colpito dal virus in Europa

Ancora una vittima del virus West Nile. A Rovigo, Adriana Meneghelli aveva 81 anni, era di Castelmassa e soffriva di patologie pregresse. Aveva dapprima sofferto sintomi neurologici e accusato febbre alta. Era stata successivamente ricoverata all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Rovigo, le era stata diagnosticata la forma neuro invasiva del contagio, degenerata in encefalite. È morta in appena 24 ore. Meneghelli è la prima vittima del virus in Veneto.
L’Italia si conferma come il Paese europeo più colpito dal contagio, secondo anche quanto riportato dai dati diffusi dall’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. 335 le infezioni registrate complessivamente in otto Paesi dell’Unione, l’80% in Italia, 19 i decessi in totale. “L’Europa sta entrando in una nuova fase, in cui la trasmissione delle malattie trasmesse dalle zanzare diventa la normalità”, ha avvertito la direttrice dell’Ecdc, Pamela Rendi-Wagner.
La stessa Agenzia ha diffuso le nuove linee guida per contrastare la diffusione del virus. Al Meeting di Rimini il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca aveva parlato di picco di contagi raggiunto e aveva pronosticato “numeri in calo nelle prossime settimane”. Secondo gli esperti i contagi sono invece destinati ad aumentare nelle prossime settimane, il picco è atteso tra fine agosto e settembre.
Cos’è il virus West NileWest Nile è una malattia infettiva trasmessa dalle zanzare, in particolare del genere Culex Pipiens. Colpisce in particolare gli uccelli selvatici. A trasmettere l’infezione è la zanzara comune notturna che punge dal tramonto all’alba. L’infezione non è trasmissibile da persona a persona. Possibile, ma soltanto in rari casi l’infezione può verificarsi dopo trasfusioni di sangue, trapianti di organi e trasmissione al feto nella gravidanza. L’80% circa dei casi è asintomatico. Più a rischio sono i soggetti immunodepressi o interessati da precedenti o più patologie.
La maggior parte delle persone, come si accennava, non mostra alcun sintomo. Circa il 20% degli infetti ravvisa febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e sfoghi cutanei, sintomi che possono durare pochi giorni o qualche settimana e che possono variare a seconda della persona. I sintomi più gravi si registrano in meno dell’1% delle persone infette con febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni fino alla paralisi e al coma. In genere i sintomi possono durare pochi giorni o qualche settimana. Le precauzioni principali raccomandano in particolare l’uso dei repellenti cutanei e insetticidi ed esposizione all’aperto con abbigliamento adeguato.
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