La Consulta blocca Fugatti, tensioni nel centrodestra

La bocciatura della legge trentina che introduce la possibilità del terzo mandato per il presidente della Provincia autonoma di Trento da parte della Consulta ha creato inevitabili ripercussioni politiche nel centrodestra. Il presidente leghista, Maurizio Fugatti, per ora preferisce non esporsi: "Attendiamo il testo della sentenza per avere l'analisi delle motivazioni", dice.
La decisione della Corte costituzionale - che vale anche per i presidenti di province e Regioni autonome eletti a suffragio universale e diretto - impedisce all'attuale governatore di ricandidarsi al termine del suo secondo quinquennio in corso e Fratelli d'Italia coglie la palla al balzo per chiedere il rispetto di "tutti gli accordi elettorali, anche quelli che prima del voto riconoscevano a FdI la vicepresidenza della Provincia autonoma di Trento", sottolinea il parlamentare e coordinatore regionale di FdI, Alessandro Urzì. La decisione del governo di impugnare la legge aveva infatti causato uno strappo tra Lega ed il partito di Meloni. Pochi giorni dopo Fugatti aveva tolto alcune competenze e la vice presidenza della Provincia a Francesca Gerosa di FdI. Che adesso rivendica anche la centralità nella coalizione, viste le percentuali delle ultime elezioni, con la Lega in calo e FdI in crescita.
Il Carroccio giustifica la 'via trentina' con l'autonomia speciale mentre il partito di Meloni insiste sul limite dei due mandati: "Abbiamo voluto rappresentare la salvaguardia dei diritti e dei principi importanti. Evidentemente ci è stata data ragione, ma per noi non cambia nulla", ha detto Gerosa.
Certo un terzo mandato per i governatori della Lega farebbe comodo anche in Veneto a Zaia ed in Friuli a Fedriga: "Noi come Lega abbiamo proposto al Parlamento cinque volte la possibilità per i cittadini di scegliere e ci hanno bocciato cinque volte, quindi continuo a ritenere che sia giusto che siano i cittadini a scegliere e non solo la politica, ma leggerò la sentenza", ha commentato il vicepremier Matteo Salvini.
"Le sentenze si rispettano. Dopodiché, se la sentenza dice no al terzo mandato anche nelle Regioni a statuto speciale o autonomo o le due Province autonome, vuol dire che il Parlamento, qualcuno si decida, deve modificare la legge", ha detto Luca Zaia. Secondo il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, la Consulta "non dice no al terzo mandato ma dice che bisogna farlo attraverso una norma razionale. È esattamente quello che dicevo qualche giorno addietro: per farlo serve un accordo politico. Ora la Consulta fa chiarezza".
Per il governatore tuttavia, i "margini per un accordo politico ci sono, sono positivo e credo che dopo le tornate elettorali in Campania e Veneto si possa fare un ragionamento scevro da opportunismo partitico".
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