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Meloni vede "spiragli" per la pace, ma avverte: "Solo Kiev può trattare"

Meloni vede "spiragli" per la pace, ma avverte: "Solo Kiev può trattare"

Vede "spiragli di pace", insiste sul "punto cruciale" delle "garanzie di sicurezza" da fornire all'Ucraina. "Un'idea italiana", quella di "un sistema che si ispiri all'articolo 5 della Nato" che, rivendica, è stata ripresa dal presidente Usa Donald Trump. Ma, soprattutto, ribadisce che solo Kiev potrà "trattare sulle condizioni" e sul destino dei "propri territori". Nel 'day after' del summit in Alaska, Giorgia Meloni - pur riconoscendo che la fine della guerra "è ancora complicata" - intravede "finalmente uno spiraglio per discutere di pace in Ucraina".

Parole che anticipano di pochi minuti la nota congiunta sottoscritta dai leader europei, dopo una girandola di colloqui in mattinata, anche con lo stesso presidente americano, che li relaziona sul faccia a faccia con Putin. I leader europei e Nato sono categorici: "E' chiaro che l'Ucraina deve disporre di garanzie di sicurezza incondizionate per difendere efficacemente la propria sovranità e integrità territoriale", spiegano la stessa Meloni, il segretario dell'Alleanza Atlantica Mark Rutte, il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il premier britannico Keir Starmer, il finlandese Alexander Stubb, il premier polacco Donald Tusk e i leader Ue Antonio Costa e Ursula von der Leyen.

"La Russia non può avere diritto di veto sul percorso dell'Ucraina verso l'Ue e la Nato. Spetterà all'Ucraina prendere decisioni sul proprio territorio", "i confini internazionali non devono essere modificati con la forza", aggiungono i leader europei. Condizioni che la stessa Meloni riprende e rimarca: "Il punto cruciale rimane quello delle garanzie di sicurezza, solo l'Ucraina potrà trattare sulle condizioni e sui propri territori", dice la presidente del Consiglio. Dal governo poi si fa sapere che domani la premier prenderà parte - in collegamento - alla riunione dei volenterosi convocata da Macron, che anticipa il viaggio del presidente ucraino a Washington.

I leader europei si dicono "pronti a collaborare con Trump e Zelensky per organizzare un vertice trilaterale con il sostegno dell'Europa", ma soprattutto specificano che "la Coalizione dei Volenterosi è pronta a svolgere un ruolo attivo" nell'offerta di garanzie di sicurezza per l'Ucraina. Un punto, questo, sottolineato dalla premier, ovvero la paternità italiana dell'idea di un articolo 5 'extra-Nato', ma del tutto assimilabile alla protezione di cui godono i componenti dell'Alleanza Atlantica. E l'Italia, come assicura Meloni, continuerà a fare la sua parte. Tanto che il titolare della Farnesina, Antonio Tajani, offre subito la disponibilità di Roma quale sede del possibile trilaterale Trump, Zelensky, Putin. "Siamo a disposizione e continueremo a lavorare perché si possa avere la pace in tempi rapidi, non sarà facile ma ieri si è accesa una luce", scandisce, ammettendo tuttavia che "c'è ancora molto da lavorare".

Rai News 24

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