Disarmate le cellule immunitarie ribelli, responsabili di molte malattie

Una proteina ingegnerizzata in laboratorio è riuscita a disarmare le cellule immunitarie ribelli,che aggrediscono l'organismo al quale appartengono scatenando le cosiddette malattie autoimmuni.. Il risultato, ottenuto sui topi, potrebbe aprire la strada a future terapie contro malattie autoimmuni come il diabete di tipo 1e la sclerosi multipla. Pubblicato sulla rivista Cell, si deve alla ricerca condotta dalla Scuola di Medicina Grossman della New York University, dalla cinese Zhejiang University e dall'Istituto di Biofisica dell'Accademia Cinese delle Scienze.
Finora, le terapie incentrate sui linfociti T, le cellule del sistema immunitario coinvolte appunto nell'attacco ai tessuti del paziente, si sono rivelate poco efficaci e problematiche, perché bloccare queste cellule in maniera indistinta espone l'organismo a rischi molto elevati di infezioni e tumori.I ricercatori coordinati da Jun Wang della Grossman, Jack Wei Chen della Zhejiang e Jizhong Lou dell'Accademia Cinese, hanno scoperto che tenendo molto vicini tra loro i linfociti T e una proteina ingegnerizzata, quest'ultima può spegnere le cellule immunitarie in maniera molto più mirata, grazie a un meccanismo che normalmente regola la risposta immunitaria.Gli autori dello studio hanno sperimentato la nuova proteina in modelli animali di diabete di tipo 1 e sclerosi multipla: la terapia ha soppresso in maniera significativa gli attacchi delle cellule T e ha ridotto il danno e l'infiammazione inflitti ai diversi tessuti, come pancreas e fegato."I nostri risultati rivelano un intricato meccanismo che consente un approccio terapeutico mirato alle malattie autoimmuni causate dalle cellule T - dice Wang - per le quali attualmente mancano immunoterapie efficaci”.
ansa