L’IA sta già cambiando le Olimpiadi. A cominciare dai Giochi di Milano Cortina

Un anno fa, era l’aprile del 2024, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) presentava a Londra la sua Agenda Olimpica sull’intelligenza artificiale: un documento strategico destinato a plasmare il futuro dello sport e dell’intero Movimento Olimpico. Non si trattava solo di una dichiarazione d’intenti: alle spalle c’erano mesi di lavoro intenso con esperti di università come Oxford e MIT, insieme a partner tecnologici globali come Intel, Alibaba e Deloitte.
Obiettivo? Integrare l’AI nei Giochi Olimpici in modo responsabile, garantendo equità, trasparenza e sostenibilità. Quell’Agenda ha già lasciato il segno. A Parigi 2024 l’AI ha monitorato oltre 2,3 milioni di conversazioni social per tutelare la salute mentale degli atleti, ha contribuito a giudizi più accurati nelle competizioni e ha permesso una gestione più sostenibile delle sedi grazie ai digital twin. Ma lo sguardo del Comitato è già puntato su Milano Cortina 2026, dove le sfide sono ancora più complesse: ambienti alpini, discipline invernali ad alta velocità, esigenze crescenti di sicurezza digitale e di equità competitiva.
Per capire come l’AI stia trasformando lo sport, sia dentro che fuori dai campi di gara, abbiamo intervistato Ilario Corna, Chief Technology and Information Officer del CIO. Con lui abbiamo parlato di giudici “assistiti” dall’AI, nuovi strumenti per proteggere gli atleti online, sostenibilità energetica e governance tecnologica, in un percorso che punta non solo a Giochi più moderni ma anche a lasciare un’eredità digitale duratura all’intero Movimento Olimpico.
L’Agenda Olimpica sull’intelligenza artificiale, presentata nell’aprile 2024, indica che l’AI dovrà essere implementata “nel rispetto dei valori olimpici, garantendo equità, trasparenza e responsabilità”. In concreto quali priorità state fissando per Milano Cortina 2026 per coniugare il supporto alle prestazioni degli atleti, la tutela della loro salute mentale e la salvaguardia dell’integrità delle competizioni?
“Ai Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026 stiamo sviluppando soluzioni di AI che mettono gli atleti al centro, in pieno allineamento con i valori olimpici. Una delle nostre priorità chiave è l’accesso equo: vogliamo che l’intelligenza artificiale sia uno strumento e un’opportunità per tutte le federazioni internazionali e i Comitati olimpici nazionali, non solo per quelli con maggiori risorse. Per questo motivo continueremo a offrire formazione gratuita e a condividere strumenti di AI a livello globale. Per quanto riguarda la salute mentale, amplieremo il sistema di monitoraggio dei social media basato su AI, già utilizzato durante i Giochi di Parigi 2024, che ha analizzato oltre 2,3 milioni di post e segnalato più di 10.200 commenti offensivi per la rimozione. Questo ha avuto un impatto diretto sulla protezione degli atleti. Per garantire l’integrità della competizione stiamo lavorando su strumenti supportati dall’intelligenza artificiale per un giudizio oggettivo, trasparente e responsabile. Tutti sviluppati in stretta collaborazione con le federazioni internazionali.
A Parigi, in collaborazione con Omega, strumenti di computer vision hanno affinato la precisione dei giudizi in tempo reale. Quali progressi specifici state sviluppando per gli sport invernali – ad esempio sci alpino o short-track – e quali sfide tecniche rimangono perché l’AI diventi un vero “secondo giudice” a Milano Cortina 2026?
“Stiamo testando soluzioni innovative, come telecamere montate sui caschi per i pattinatori di short track. Le riprese, caricate su piattaforme cloud, saranno analizzate dall’intelligenza artificiale per aiutare i giudici a determinare se le cadute sono state causate da contatti irregolari o da perdita di equilibrio accidentale. L’obiettivo è supportare i giudici analizzando incidenti critici di gara - come la vicinanza delle lame dei pattini, i contatti fisici e le cause degli incidenti - grazie a video potenziati da AI. Le sfide principali includono la riduzione della latenza, la sicurezza degli atleti e l’integrazione fluida dei sistemi. Collaboriamo con la Federazione internazionale di pattinaggio per finalizzare prototipi che soddisfino standard rigorosi di sicurezza e prestazione”.
Avete annunciato che nuove soluzioni di arbitraggio e analisi dati sono state testate durante l’ISU World Tour di Milano dello scorso febbraio. Quali indicatori chiave (accuratezza, latenza, accettazione da parte di atleti e federazioni, ecc.) state adoperando per valutarne il successo e decidere un’eventuale adozione definitiva ai Giochi?
“All’interno di queste iniziative pilota, tra cui la tappa milanese della ISU World Tour, stiamo monitorando diversi indicatori chiave di performance: accuratezza dei dati, latenza in tempo reale, usabilità per i giudici, accettazione da parte di atleti, ufficiali e federazioni. La trasparenza è altrettanto fondamentale: tutti i dati devono essere verificabili e facilmente interpretabili. Sebbene montare una telecamera sul casco di un atleta possa sembrare semplice, la sicurezza resta una priorità assoluta. In collaborazione con la ISU e un’azienda ingegneristica del motorsport, stiamo applicando metodologie di sicurezza rigorose per garantire che la tecnologia non rappresenti alcun rischio in gara. Il nostro approccio inizia con strumenti in versione ‘0.1’ o ‘1.0’, che affiniamo attraverso un processo iterativo basato sul feedback reale. Solo quando queste tecnologie soddisfano criteri rigorosi di prestazione e sicurezza le consideriamo per un’adozione olimpica. Un grande vantaggio delle partnership con le federazioni internazionali è la possibilità di testare queste innovazioni durante eventi ufficiali prima dei Giochi. Questo modello collaborativo è essenziale per accelerare il progresso mantenendo fiducia e trasparenza”.
A Parigi 2024 il monitoraggio AI di 2,3 milioni di post ha portato come detto alla rimozione automatica di oltre 10mila contenuti offensivi. Come intendete scalare questo sistema per l’ecosistema social dei Giochi invernali - dove il volume di conversazioni e lingue potrebbe essere diverso - e quali garanzie etiche avete previsto per evitare false positività o censure ingiustificate?
“Il sistema sarà adattato al contesto specifico dei Giochi Olimpici Invernali: lingue diverse, volumi più contenuti e visibilità sportiva variabile. Ma l’obiettivo principale resta lo stesso: proteggere atleti e staff da abusi online.
Abbiamo implementato solidi presidi etici per garantire un uso responsabile dell’intelligenza artificiale: i sistemi automatizzati non prendono decisioni di rimozione in modo autonomo, soprattutto nei casi sensibili. Sono sempre coinvolti moderatori umani per valutare i contenuti critici. Un insegnamento dai Giochi di Parigi è che i modelli linguistici a volte non colgono sfumature contestuali ovvie per l’uomo. Ad esempio, alla domanda “Quali sono le regole per questi Giochi?”, l’AI non sempre capiva che la formula “questi Giochi” si riferiva ai Giochi di Parigi 2024. Per ovviare a questo, stiamo potenziando la comprensione del contesto, specialmente su terminologie evento-specifiche e riferimenti temporali”.
L’esperienza dei “Digital Twin” a Parigi ha dimostrato come l’AI possa ridurre costi e impatto ambientale delle sedi. In che modo state combinando simulazioni energetiche, modelli meteo predittivi e pianificazione dei trasporti per minimizzare le emissioni di Milano Cortina 2026 e, al contempo, garantire la mobilità di atleti, pubblico e media in contesti alpini complessi?
“Stiamo ampliando significativamente l’uso della tecnologia Digital Twin, che ha dimostrato grande valore operativo a Parigi 2024. Questa tecnologia consente di creare simulazioni dinamiche e basate sui dati di impianti, trasporti e condizioni ambientali come temperatura, vento, precipitazioni molto prima dell’inizio dei Giochi. Questi modelli virtuali aiutano gli organizzatori a identificare problemi logistici in anticipo, ottimizzare le operazioni e ridurre gli spostamenti superflui, contribuendo a una pianificazione più sostenibile e a un minor impatto ambientale. Parallelamente stiamo potenziando l’uso della piattaforma Alibaba Cloud Energy Expert, già impiegata a Parigi per individuare sprechi energetici come luci accese in aree vuote o guasti negli impianti HVAC e offrire correzioni in tempo reale. A Milano Cortina integreremo previsioni meteo predittive specifiche per ambienti alpini, in modo da anticipare i picchi di domanda energetica in base a condizioni come nevicate intense o bruschi cali di temperatura. Questo consentirà decisioni tempestive su riscaldamento, logistica per lo sgombero neve e gestione degli impianti, migliorando l’efficienza energetica e la resilienza operativa in un contesto dove il clima è variabile e spesso imprevedibile”.
Il CIO collabora già con partner come Alibaba, mentre per Milano Cortina è in corso un dialogo con TIM per reti 5G e cloud edge. Come state armonizzando gli standard di sicurezza dei dati, la proprietà intellettuale degli algoritmi e la formazione interna—citata nei vostri corsi AI dedicati a staff e federazioni—per assicurare che queste tecnologie restino un’eredità duratura per il Movimento Olimpico anche oltre il 2026?
“La nostra strategia si fonda su tre pilastri: standard di sicurezza e privacy, tutela della proprietà intellettuale e sviluppo delle competenze all’interno dell’ecosistema olimpico. Collaboriamo con leader tecnologici globali come Alibaba e, per Milano Cortina 2026, con partner come TIM per avanzare nella connettività 5G. Tutti i progetti sono guidati dai principi del nostro Trustworthy AI Framework, che garantisce l’integrazione di presidi etici, legali e operativi fin dall’inizio. Per esempio, nello sviluppo di soluzioni basate su LLM (large language models), lavoriamo a stretto contatto con team legali e di compliance per assicurarci di essere allineati con regolamenti emergenti come l’AI Act dell’Unione Europea — inclusi requisiti su governance dei dati, trasparenza, tracciabilità e gestione proattiva dei rischi. Un punto cardine è l’educazione: offriamo formazione gratuita sull’intelligenza artificiale a tutti i Comitati olimpici nazionali e federazioni internazionali per costruire capacità interne durature. Questo garantisce che le competenze restino nel Movimento Olimpico, favorendo autonomia e innovazione oltre l’edizione dei Giochi. Infine restiamo impegnati nella trasparenza: tutti i nostri strumenti, framework e risultati AI sono resi pubblici. L’obiettivo non è solo ottimizzare Milano Cortina 2026 ma fornire al Movimento Olimpico gli strumenti per adottare l’intelligenza artificiale in modo responsabile e consapevole. L’AI è qui per restare. L’opportunità che abbiamo di fronte non è solo adattarsi ma guidare il cambiamento, sfruttando questa tecnologia trasformativa per rafforzare integrità, inclusività e impatto a lungo termine dei Giochi Olimpici e della comunità globale che rappresentano”.
La Repubblica