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L'INE censura l'invito a non votare alle elezioni giudiziarie

L'INE censura l'invito a non votare alle elezioni giudiziarie

La presidente dell'Istituto Elettorale Nazionale (INE), Guadalupe Taddei, ha avvertito che, come la distribuzione di "fisarmoniche" a favore di determinati candidati, anche gli inviti a non votare sono reati elettorali.

"Senza dubbio, affrontare la massiccia presenza di guide al voto, istruzioni di voto e fisarmoniche di voto – affrontare questo fatto di per sé rappresenta una sfida per l'Istituto Nazionale, ma lo è anche affrontare coloro che sono invitati a non votare, a non partecipare. Anche questo è un crimine elettorale", ha sottolineato durante la sessione del Consiglio Generale dell'INE.

Dopo l'approvazione delle misure precauzionali per impedire la distribuzione di "fisarmoniche" per votare specifici candidati domenica prossima, 1° giugno, il capo dell'INE ha affermato che chiunque costringa o induca a votare al seggio elettorale, così come chiunque tenti di inibire il voto, commette un reato elettorale.

"A coloro che in questo momento tentassero o pianificassero di continuare a far circolare queste guide al voto, note come accordion, esorto a interrompere questo tipo di attività, che non giova in alcun modo al processo elettorale. Ma anche a coloro che insistono sul fatto che non dovremmo andare a votare, esorto a rimanere in silenzio e a rispettare la volontà di chi andrà a votare", ha ribadito.

Nuovo fenomeno

Il consigliere capo ha anche riconosciuto che le "accordion" rappresentano un fenomeno nuovo per l'INE, sia durante le campagne elettorali che durante il periodo di chiusura, "perché sì, abbiamo concordato che ciò costituisce propaganda elettorale; il suo utilizzo è accettabile durante il periodo di campagna elettorale, ma non durante il periodo di chiusura".

È stato inoltre affermato che questo istituto esaminerà attentamente tutti i casi che potrebbero presentarsi, con la massima scrupolosità e meticolosità.

"Non possiamo discutere fatti specifici perché non li abbiamo confermati come tali (...) I due reclami che abbiamo esaminato finora ci danno l'opportunità di informare l'autorità competente incaricata di condurre queste indagini nell'ambito della propria giurisdizione", ha affermato il consigliere capo.

Ha tuttavia chiesto che venga reso noto il numero totale delle lettere di demarcazione ricevute finora dall'INE.

"Al momento in cui scrivo, secondo le informazioni che mi sono state fornite, disponiamo di 101 documenti di demarcazione. Pertanto, vi chiedo di includere quelli ricevuti finora alle stesse condizioni di quelli già inclusi in questa bozza di accordo."

Eleconomista

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