Noroña attacca Alessandra Rojo de la Vega per aver rimosso le statue del Che e di Fidel

Il presidente del Senato Gerardo Fernández Noroña ha fortemente criticato la decisione di Alessandra Rojo de la Vega, sindaco di Cuauhtémoc, di rimuovere dal quartiere le statue di Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara.
Noroña, che rappresenta anche Città del Messico, è stata spietata nelle sue critiche, accusando Rojo de la Vega di agire con arroganza e ignoranza . La controversia è nata dopo la rimozione delle sculture, che ha generato un acceso dibattito sul patrimonio culturale e sulle decisioni amministrative del sindaco.
Nelle sue dichiarazioni, Fernández Noroña ha espresso il suo sconcerto per quello che ha considerato un "atto di sconsiderata ignoranza" da parte del sindaco.
Ha messo direttamente in dubbio l'intenzione di Rojo de la Vega di vendere le statue, sfidandola a presentare le ricevute d'acquisto. Per Noroña, l'atteggiamento del sindaco denota un'appropriazione indebita di beni pubblici. "Il sindaco le sta vendendo, mettendole all'asta o regalandole.
"La signora ritiene di essere la proprietaria del territorio", ha affermato, sottolineando la gravità di quella che lui percepisce come una disposizione arbitraria dei beni appartenenti ai cittadini del comune.
Le critiche di Noroña si sono intensificate quando ha paragonato le azioni di Alessandra Rojo de la Vega a quelle della sua predecessora, Sandra Cuevas, che ha anche guidato l'ufficio del sindaco di Cuauhtémoc sotto l'alleanza PAN, PRI e PRD. Il senatore è stato schietto nell'affermare che l'attuale sindaco è "peggio di Sandra Cuevas", sottolineando che il suo comportamento è ancora più problematico. Ha descritto Rojo de la Vega come "altrettanto fatua, arrogante, apparentemente gentile e profondamente ignorante".
Noroña ha insistito sul fatto che nessuno ha l'autorità di mettere all'asta i beni del sindaco senza la dovuta autorizzazione. "Non dovreste mettere all'asta i beni che appartengono al sindaco di Cuauhtémoc. Chi vi ha autorizzato a rimuovere le statue? Chi vi ha autorizzato a metterle all'asta? Che audacia, l'audacia dell'ignoranza", ha affermato con veemenza, mettendo in dubbio la legalità e la legittimità delle azioni del sindaco.
Le critiche si sono estese anche alla posizione di Rojo de la Vega sulle sue origini politiche, nonostante sia arrivata alla carica come candidata per l'alleanza PAN, PRI e PRD. Noroña ha scherzato sulla possibilità che le sue azioni stiano dando vita a un "partito estremamente violento, tremendamente ignorante e molto pedestre".
Da parte sua, Alessandra Rojo de la Vega ha giustificato la rimozione delle sculture sostenendo che negli archivi del distretto non era stata trovata alcuna documentazione a supporto della loro collocazione in un parco del quartiere di Tabacalera. Di fronte alle critiche, il sindaco ha proposto di mettere all'asta le opere in modo che, secondo le sue parole, i "comunisti nascosti" nell'ufficio del sindaco potessero acquisirle, il che ha aggiunto un ulteriore strato di controversia alla situazione. Lo scontro tra i due politici evidenzia le tensioni ideologiche e le diverse opinioni sulla pubblica amministrazione e sul patrimonio culturale.
La Verdad Yucatán