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L'UE sta indagando su Google, Apple, Booking e altre grandi aziende tecnologiche per prevenire frodi finanziarie.

L'UE sta indagando su Google, Apple, Booking e altre grandi aziende tecnologiche per prevenire frodi finanziarie.

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23/09/2025 18:54, aggiornato 23/09/2025 19:54
pubblicato il 23/09/2025 alle 18:54
aggiornamento 2025-09-23 19:54

Martedì la Commissione Europea ha interrogato quattro piattaforme tecnologiche: Microsoft, Google, Apple e Booking. La Commissione ha citato il Digital Services Act (DSA), criticato dagli Stati Uniti.

foto: Lisa Fotios / / Pexels

"La Commissione ha inviato oggi una richiesta a quattro piattaforme online: Microsoft, Google, Apple e Booking, chiedendo informazioni su come garantire che i loro servizi non vengano utilizzati da truffatori", ha dichiarato martedì il portavoce della Commissione, Thomas Regnier. Secondo lui, la Commissione ha agito in tal senso ai sensi del DSA.

Si tratta di un passo necessario per proteggere gli utenti in tutta l'UE da tali pratiche e garantire che le piattaforme rispettino i propri obblighi, ha sottolineato. Regnier ha aggiunto che la Commissione non ha avviato un'indagine formale, ma si è limitata a porre domande alle piattaforme.

Il Digital Markets Act (DSA) è uno dei due principali atti giuridici dell'UE che regolano le attività dei giganti della tecnologia. Il DSA impone requisiti alle grandi piattaforme digitali e ai motori di ricerca, tra cui la moderazione dei contenuti e l'uso di algoritmi. Il Digital Markets Act (DMA), invece, mira a limitare la posizione dominante sul mercato delle piattaforme più grandi e a garantirne la competitività.

Entrambe le normative sono state duramente criticate dall'attuale amministrazione statunitense , che accusa l'Unione Europea di limitare la libertà di parola. Il presidente Donald Trump ha recentemente minacciato tariffe e restrizioni all'accesso alle tecnologie avanzate statunitensi per i paesi che impongono tasse o normative digitali. Tuttavia, la Commissione Europea difende entrambe le normative, sottolineando che la regolamentazione delle piattaforme digitali non è un argomento di colloqui commerciali con gli Stati Uniti.

A loro volta, i sostenitori di un approccio rigoroso nei confronti delle piattaforme internet hanno recentemente accusato la Commissione europea di non utilizzare a sufficienza gli strumenti previsti da entrambe le leggi, nel tentativo di evitare il confronto con gli Stati Uniti, da cui provengono la maggior parte delle grandi piattaforme.

Delle quattro aziende a cui la Commissione europea ha chiesto martedì informazioni sulla lotta contro le frodi finanziarie, tre sono americane.

Magdalena Cedro da Bruxelles (PAP)

mce/ap/

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