La maggior parte dei comuni ha una tariffa idrica sociale, ma molti applicano prezzi elevati
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La maggior parte dei comuni ha già adottato la tariffa sociale per l'approvvigionamento idrico, i servizi igienici e i rifiuti urbani, ma molti continuano ad applicare prezzi superiori al livello raccomandato, avverte DECO Proteste, che chiede l'assegnazione automatica del sostegno.
Secondo il rapporto pubblicato mercoledì da DECO Proteste, la maggior parte dei comuni ha già adottato la tariffa sociale dell'acqua, ma molti non garantiscono l'accessibilità economica dei servizi, soprattutto nell'ambito della fornitura idrica.
Tra i 231 comuni con tariffa sociale per la fornitura idrica, 149 applicano prezzi superiori al tasso di sforzo dell'1% raccomandato dall'Autorità di regolamentazione dei servizi idrici e dei rifiuti e, pertanto, anche per coloro che beneficiano di tale sostegno, l'accessibilità economica non è garantita.
L’adesione alla tariffa sociale dell’acqua non è obbligatoria e, secondo DECO Proteste, sono ancora 47 le autorità locali che non la praticano nella loro fornitura idrica, una mancanza che secondo l’organizzazione contribuisce alla “persistenza di significative disuguaglianze”.
Sebbene lo scenario sia più preoccupante per quanto riguarda l'approvvigionamento, il problema permane per quanto riguarda la depurazione dell'acqua, con 92 dei 237 comuni che hanno aderito alla tariffa sociale che applicano prezzi superiori al livello raccomandato. D'altro canto, in 39 comuni questo supporto non è nemmeno disponibile.
Nel caso dei rifiuti solidi e urbani, la maggioranza (227) garantisce l’accessibilità economica del servizio, ma sono 19 i comuni con tariffa sociale che non lo fanno e 30 quelli in cui non è disponibile.
“Superare questi ostacoli è essenziale per garantire che tutte le famiglie aventi diritto possano godere dei benefici della tariffa sociale”, sottolinea DECO Proteste in una nota, aggiungendo che la mancanza di informazioni crea anche difficoltà di accesso.
Per questo motivo, DECO Proteste chiede l'assegnazione automatica della tariffa sociale dell'acqua, analogamente a quanto avviene nel settore elettrico.
D'altro canto, si auspica l'armonizzazione dei criteri di ammissibilità, che variano da comune a comune, e una maggiore trasparenza nella comunicazione delle tariffe.
"Ci sono molti esempi positivi di come la tariffa sociale possa fare la differenza e i comuni, aderendo e semplificando l'accesso a questo beneficio, costruiranno un futuro più equo e inclusivo per tutti", sostiene la portavoce di DECO Proteste, Mariana Ludovino, citata in una nota.
jornaleconomico