I Paesi Baschi stanno ultimando le richieste di trasferimento, a partire dagli aeroporti.

Il governo basco illustrerà i trasferimenti in sospeso in 10 relazioni entro la fine del 2025. La prima negoziazione si concentrerà sugli aeroporti, con la creazione di un organismo che integri i tre aeroporti baschi, in cui sarà rappresentato il governo regionale, seppur in minoranza.
I 10 documenti saranno inviati al governo di Pedro Sánchez nella seconda settimana di ottobre, ha dichiarato la portavoce basca e ministra dell'autogoverno, María Ubarretxena.
La prossima settimana è prevista una riunione per portare avanti il trasferimento degli aeroporti, una questione "complessa" poiché Aena "opera in una rete ed è quotata in borsa, con anche un settore privato, il che comporta dei bilanciamenti", ha affermato il ministro. A suo avviso, i tre aeroporti baschi – Loiu, Hondarribia e Foronda – potrebbero essere inclusi in una joint venture con il governo basco, sebbene non con la maggioranza.
In un'intervista a Radio Euskadi, Ubarretxena ha affermato che le 10 proposte "chiuderebbero l'accordo". Il governo spagnolo non ha chiesto al governo regionale più tempo per negoziare i trasferimenti, che ha concordato con il Partito Nazionalista Basco (PNV) in cambio del suo sostegno all'investitura di Pedro Sánchez nel 2023.
In seguito al recente accordo sul trasferimento dei sussidi di disoccupazione ai Paesi Baschi (che il governo basco considera il primo blocco di giurisdizione pendente della Previdenza sociale), il ministro ha ammesso che Madrid e Vitoria "devono dialogare a lungo" per concordare il trasferimento del regime economico, che riguarda la Tesoreria generale.
Secondo Ubarretxena, il governo basco affronterà sempre i negoziati con "approcci possibili" e flessibilità; e ha insistito sul fatto che non ci sarà "mai" una disgregazione del fondo unico della previdenza sociale; anche se questo non significa che i Paesi Baschi non possano compiere gli stessi sforzi attualmente intrapresi dal Tesoro generale.
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