Gaza, Trump annuncia a sorpresa cessate il fuoco: “Proposta finale: Hamas accetti, Israele già l’ha fatto”

Annuncio a sorpresa nella notte del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump che sul suo social Truth ha fatto sapere che Israele avrebbe accettato le “condizioni necessarie” per un cessate il fuoco di 60 giorni nella Striscia di Gaza. L’ultima tregua era stata violata e interrotta da Israele lo scorso marzo. Anche nei 12 giorni della guerra con l’Iran, nonostante la Striscia fosse passata in secondo piano, i massacri non si erano mai fermati. Secondo Hamas sono almeno 56.647 i morti e 134.105 i feriti nella Striscia, per Lancet dati che sottostimano le oltre 70mila le vittime già lo scorso gennaio.

L’annuncio arriva a pochi giorni dalla visita del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Washington, che si terrà lunedì prossimo. Appena prima dei post sui social, il presidente aveva detto ai giornalisti che un accordo sarebbe stato raggiunto la settimana prossima. Il Presidente americano ha aggiunto che durante il cessate il fuoco si terranno dei negoziati per mettere fine alla guerra. A Washington nei giorni scorsi si erano tenuti colloqui tra il ministro israeliano per gli affari strategici Ron Fermer e alti funzionari dell’amministrazione Usa tra cui il vicepresidente Vance, il segretario di Stato Rubio e l’inviato speciale Witkoff.

L’annuncio di Trump

“Israele ha accettato le condizioni necessarie per finalizzare il cessate il fuoco di 60 giorni, durante il quale lavoreremo con tutte le parti per porre fine alla guerra”, ha dichiarato Trump sui social media. “I qatarioti e gli egiziani, che hanno lavorato duramente per contribuire a portare la pace, presenteranno questa proposta finale. Spero, per il bene del Medio Oriente, che Hamas accetti questo accordo, perché la situazione non migliorerà, anzi, peggiorerà”.

Non mancano perplessità. Al momento nessun commento da parte del governo di Tel Aviv. Taher al-Nunu, funzionario di Hamas, ha dichiarato al Guardian che il gruppo è “pronto e seriamente intenzionato a raggiungere un accordo” ma che è “pronto ad accettare qualsiasi iniziativa che porti chiaramente alla fine completa della guerra”. Anche funzionari di Qatar ed Egitto, che dall’inizio della guerra stanno facendo da mediatori tra le parti, hanno rivelato a Times of Israel che ci sono ancora diversi punti sui quali trovare un accordo.

La questione degli aiuti umanitari

Hamas, per esempio, vorrebbe tornare a far gestire gli aiuti umanitari nell’area alle organizzazioni internazionali in circa 400 siti nella Striscia ma Israele, dallo scorso maggio, ha soppiantato il sistema tramite la Gaza Humanitarian Foundation che controlla la distribuzione. Quello della gestione degli aiuti e del cibo alla popolazione civile martoriata dalle bombe e dalla fame, è uno degli aspetti più urgenti della guerra, anche perché proprio presso i centri di distribuzione si stanno consumando le stragi più gravi degli ultimi tempi. Oltre 150 organizzazioni umanitarie internazionali tra cui Oxfam, Save the Children e Amnesty International nelle scorse ore hanno pubblicato una dichiarazione congiunta chiedendo lo smantellamento della controversa GHF sostenuta da Israele e Stati Uniti.

DI

Antonio Lamorte