Raid di Israele sull’ospedale Nasser di Khan Yunis: chi sono i 4 giornalisti uccisi

Hossam al-Masri stava riprendendo l’attacco dell’esercito israeliano sull’ospedale Nasser di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, per l’agenzia di stampa Reuters quando il video in diretta si è improvvisamente interrotto. Insieme a lui hanno perso la vita altri tre giornalisti palestinesi: il reporter della Nbc Moaz Abu Taha, fotoreporter di Al Jazeera Mohammed Salama e Mariam Abu Daqa, che collaborava con diversi media, tra cui l'Independent Arabic e l'Associated Press. I loro nomi si aggiungano agli oltre 244 giornalisti e operatori dei media morti durante i raid israeliani nel tentativo di far conoscere al mondo quello che stava succedendo in un posto in cui, ancora oggi, ai giornalisti internazionali non è permesso entrare.
Hossam al-Masri"Siamo sconvolti nell'apprendere della morte del collaboratore, Hussam al-Masri, e del ferimento di un altro dei nostri collaboratori, Hatem Khaled, negli attacchi israeliani all'ospedale Nasser di Gaza di oggi", ha dichiarato Reuters in una nota riportata sul suo sito web. "Stiamo cercando urgentemente maggiori informazioni e abbiamo chiesto alle autorità di Gaza e di Israele di aiutarci a ottenere assistenza medica urgente per Hatem", si legge nella note, riferendosi a un altro giornalista rimasto ferito nell’attacco.

Al Jazeera ha confermato che anche il suo giornalista Mohammed Salam era tra le vittime dell'attacco a Nasser.

Mariam Abu Daqa aveva 33 anni. Sui suoi canali social non ha mai smesso di raccontare la guerra, attraverso foto, video e intervista. Lavorara con diverse testate tra cui l’agenzia di stampa Associated Press. Dagga, che ha un figlio di 12 anni evacuato da Gaza all'inizio della guerra, ha spesso lavorato a Nasser, e recentemente ha riferito delle difficoltà dei medici dell'ospedale nel salvare i bambini dalla fame. “Stiamo facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza dei nostri giornalisti a Gaza, che continuano a fornire testimonianze oculari fondamentali in condizioni difficili e pericolose”, ha dichiarato l'Ap.

Moaz Abu Tah lavorva per rete televisiva americana Nbc.

Il sindacato dei giornalisti palestinesi ha affermato che l'esercito israeliano (Idf) ha commesso oggi "un nuovo terribile massacro contro la stampa palestinese, che si aggiunge al suo curriculum criminale". Nel raid sono stati feriti anche diversi "colleghi giornalisti, tra cui il fotografo Hatem Omar (che lavora per la Reuters e diversi altri media) e il fotografo Jamal Badah, che lavora per il canale televisivo Palestine Today".
"In un nuovo crimine che si aggiunge al sanguinoso curriculum dell'occupazione israeliana, che incarna il suo chiaro intento di colpire la voce libera, la telecamera testimone e i cavalieri della parola, l'esercito dell'occupazione ha commesso un terribile massacro contro le troupe giornalistiche palestinesi, causando la morte di quattro colleghi giornalisti che sono stati uccisi mentre svolgevano il loro dovere professionale di coprire la continua aggressione contro la Striscia di Gaza", afferma il sindacato.
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