Toscana, centrodestra ufficializza il candidato: è il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi

Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, è il candidato Presidente della Regione Toscana per il centrodestra: lo afferma una nota dopo la riunione odierna dei vertici regionali dei partiti della coalizione per le Regionali. «La coalizione, composta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati, ha indicato in maniera unanime e convinta il nome di Alessandro Tomasi come candidato alla presidenza della Regione Toscana - si legge - Alla riunione, che ha sancito la sintesi di un lavoro proficuo avviato da tempo, hanno preso parte il vicecoordinatore regionale di FdI e deputato Francesco Michelotti, il sottosegretario Patrizio La Pietra, il coordinatore della Lega Luca Baroncini, l’eurodeputato Roberto Vannacci, il coordinatore regionale di Forza Italia Marco Stella e il deputato di Noi Moderati Alessandro Colucci col suo vice Luca Briziarelli.
In Toscana si voterà il 12 e 13 ottobre. Tomasi se la vedrà con il governatore uscente Eugenio Giani. Il tavolo della coalizione di centrosinistra comprende, oltre al Pd, M5s Avs, Iv, +Europa, Socialisti. Per volontà del suo leader Carlo Calenda, Azione invece si è sfilata accusando il Pd di aver stretto con il M5s un patto «con tanti desiderata ideologici». Il 18 agosto Partito Democratico e Movimento 5 Stelle hanno siglato oggi a Firenze il patto di coalizione in 23 punti a sostegno della ricandidatura di Eugenio Giani a presidente della Regione Toscana. Fra i punti contenuti nel patto, un sistema di reddito di cittadinanza regionale; interventi per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario e la riduzione della settimana lavorativa; il raddoppio ferroviario della linea Firenze-Pisa; la chiusura del rigassificatore Snam di Piombino; revisione del piano rifiuti e del piano cave, con il recupero dei principi della legge Marson sul governo del territorio; no alla base Nato di Firenze e all’ipotesi di insediamento militare nell’area di San Rossore. Nei 23 punti avanzati dal M5s viene inoltre ribadita la contrarietà al Masterplan di potenziamento dell’aeroporto di Firenze, e la volontà di trovare soluzioni di gestione in house per la Multiutility.
Il tavolo della coalizione di centrosinistra comprende, oltre al Pd, M5s Avs, Iv, +Europa, Socialisti. Per volontà del suo leader Carlo Calenda, Azione invece si è sfilata accusando il Pd di aver stretto con il M5s un patto «con tanti desiderata ideologici». «Non sosterremo in nessun modo Giani, e non mi importa di che cosa faranno i vertici locali di Azione, il partito nazionale non sarà di questa partita e i nostri elettori sono liberi di fare quello che credono. La scena umiliante di Giani che si inchina a Taverna è una cosa che non si può vedere» ha dichiarato Calenda. Dopo la decisione di Azione di non appoggiare il campo largo alle prossime elezioni regionali, il segretario regionale di Azione, contrario alla scelta, si è dimesso
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