L'UE ha reso definitivo il divieto sulle cucine a gas.

• La Commissione Europea ha pubblicato un pacchetto di linee guida per l'attuazione della nuova direttiva europea sull'edilizia (EPBD).
• Ciò include l'interpretazione dei concetti di "caldaie a combustibile fossile" e di edifici a zero emissioni (ZEB).
• Circolano molti miti nello spazio pubblico riguardo al presunto divieto di utilizzo dei fornelli a gas.

Come riportato su CIS, contrariamente a molte informazioni non verificate, l'Unione Europea non prevede di introdurre la rimozione obbligatoria delle caldaie a gas dalle abitazioni . I proprietari di caldaie esistenti possono stare tranquilli: non si troveranno ad affrontare cambiamenti improvvisi. È importante sottolineare che fino al 2029 l'installazione di caldaie a gas indipendenti continuerà secondo le norme vigenti: non ci sarà alcun divieto; le modifiche riguarderanno solo i sussidi.

A partire dal 2030 entrerà in vigore un cambiamento fondamentale. Cosa cambierà?

• negli edifici di nuova costruzione e negli edifici sottoposti a completa riqualificazione termica (standard di edificio a energia zero) , è ancora possibile installare caldaie a gas , ma in combinazione con fonti di energia rinnovabili (ad esempio un sistema con pompa di calore, collettori solari, fotovoltaico, ecc.);
• È importante sottolineare che negli edifici esistenti, dopo il 2030, la sostituzione e la riparazione delle apparecchiature avverranno senza restrizioni e come in precedenza , a meno che l'edificio non sia stato sottoposto a una profonda modernizzazione termica.

A loro volta, le caldaie a gas che in futuro saranno alimentate da gas rinnovabili (biometano, idrogeno, ecc.) non saranno soggette ad alcuna restrizione dopo il 2030.

Di recente sono emerse normative che determineranno il futuro delle caldaie a gas. Come riportato dall'Organizzazione polacca per il GPL, il 30 giugno la Commissione Europea ha pubblicato le attese linee guida per gli Stati membri sull'interpretazione dei concetti di "caldaie a combustibile fossile" ed edifici a zero emissioni (ZEB) nella Direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia (EPBD).

Secondo le linee guida della Commissione per le caldaie a combustibili fossili:

• è il combustibile utilizzato nella caldaia a determinare se nel 2040 la caldaia sarà considerata una caldaia a combustibile fossile o meno, non la tecnologia di riscaldamento in sé,
• l'eliminazione graduale dei combustibili fossili può essere ottenuta sostituendo il dispositivo (caldaia) con un altro - come una pompa di calore o un collettore solare - oppure sostituendo il combustibile fossile con uno rinnovabile (come il biometano o il biopropano) o con una combinazione di queste soluzioni,
• La Commissione afferma che i combustibili fossili dovrebbero essere gradualmente eliminati dal riscaldamento entro il 2040 e che gli Stati membri dovrebbero ispirarsi a questo presupposto, sebbene la direttiva EPBD non preveda sanzioni in materia.

Secondo le linee guida della Commissione sugli edifici a zero emissioni:

• le caldaie alimentate da bioenergia (biogas, biomassa e bioliquidi) saranno considerate alimentate da fonti energetiche rinnovabili quando la combustione di combustibili rinnovabili avverrà in loco, ovvero potranno essere installate in edifici a zero emissioni dopo il 2030,
• La bioenergia generata al di fuori dei confini dell'edificio sarà considerata "energia remota" e non direttamente considerata energia rinnovabile proveniente da fonti in loco o nelle vicinanze ai fini dei calcoli degli edifici a emissioni zero.
• Un edificio a zero emissioni potrà quindi utilizzare caldaie a gas alimentate da gas rinnovabili, anche se ciò ne ridurrà le prestazioni energetiche.

L'organizzazione polacca per il GPL sottolinea che "l'energia remota" non è un concetto definito nel diritto comunitario, "pertanto solleverà comprensibili controversie durante il recepimento della direttiva EPBD".