La diversificazione dei fornitori e la dispersione spaziale dei dati garantiscono la sicurezza

- La sovranità digitale è passata dall'essere un concetto di nicchia a un tema di grande attualità nel mondo degli affari polacco. Ciò è in parte dovuto alle tensioni geopolitiche.
- Le aziende polacche sono sempre più attente a dove e sotto quale giurisdizione vengono elaborati i loro dati, ma manca ancora un approccio sistematico alla resilienza digitale.
- La concentrazione dell'infrastruttura dati nazionale nell'area di Varsavia rappresenta un rischio reale per la continuità dei servizi e la sicurezza del sistema.
La sovranità digitale ha smesso di essere un concetto teorico ed è diventata uno dei temi chiave del mondo imprenditoriale polacco.
"Solo un anno fa, l'indipendenza digitale non era un argomento di discussione. Ora non c'è conferenza in cui non se ne parli", ammette Magdalena Chudzikiewicz di home.pl.
Perché questi cambiamenti? Secondo il rappresentante della CSI, sono dovuti alle tensioni geopolitiche che hanno imposto un cambiamento nel modo di pensare all'indipendenza digitale. Come sostiene il manager, la Polonia e l'Europa sono diventate dipendenti da pochi provider cloud globali. Sebbene alternative europee come la francese OVH, la tedesca IONOS e l'italiana Aruba stiano guadagnando terreno, le aziende del continente non sono ancora all'altezza dell'offerta americana.
Nel frattempo, l'ingresso in un unico ecosistema di servizi ha un prezzo ovvio: il rischio di dipendenza da un singolo fornitore . L'esperto sottolinea che le aziende polacche dovrebbero analizzare la "situazione" dei propri fornitori con molta più attenzione: se si affidano a soluzioni aperte o a un unico, ampio ambiente cloud chiuso.
Magdalena Chudzikiewicz sottolinea inoltre che persino l'infrastruttura informatica situata in Polonia si trova nel cosiddetto "bagel di Varsavia". Questo, a suo avviso, crea rischi sistemici.
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Il materiale è stato creato in collaborazione con home.pl.
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