Bambino irrequieto in classe, i compagni tornano a lezione. Ma scoppia un nuovo caso

Firenze, 8 novembre 2025 – È finito lo sciopero contro il bambino irrequieto, ma la ripresa delle lezioni è stata segnata dall’ennesimo episodio spiacevole. L’alunno per il quale i genitori degli altri bambini chiedono un immediato supporto, ieri mentre correva per l’aula, come pare faccia spesso, ha “accidentalmente colpito l’insegnante alla schiena”, riferiscono le mamme.
Un forte colpo alla schienaTutto è successo in un attimo. Il bimbo che si alza e corre, una bambina che si ripara dietro la maestra forse per non scontrarsi col compagno che correva, la docente che, all’improvviso, avverte un forte colpo alla schiena. Testata, gomitata? Chissà. Fatto sta che l’insegnante, uscita dall’aula per non spaventare i bambini, ha provato a farsi medicare dai custodi. Ma dato che il dolore non passava è stato necessario far intervenire un’ambulanza. Da lì il controllo al pronto soccorso di Careggi, da dove la docente è uscita con due giorni di prognosi.
La richiesta dei genitoriL’episodio riporta all’attenzione sulla richiesta dei genitori dei compagni del piccolo di un intervento da parte delle istituzioni per riportare serenità nella classe, dove all’inizio di questo anno scolastico è arrivato il bambino che sta creando difficoltà con il suo comportamento. Siccome la situazione è diventata difficile, mercoledì e giovedì i genitori hanno tenuto i figli a casa. E in classe si è presentato solo il bimbo irrequieto.
“Ribadiamo che non protestiamo contro il bambino. Chiediamo solo un aiuto, per lui e per i nostri figli – dicono le mamme –. È lampante che le maestre abbiano bisogno di supporto”.

I genitori riferiscono di calci, di spintoni, di sgambetti. Ed è anche emerso che poco tempo fa una bambina è dovuta andare al Meyer dopo che si era fatta male durante uno dei “giochi un po’ pericolosi” messi in atto dal bambino, che vorrebbe solo scherzare e divertire, ma che spesso finisce per non controllarsi. In questa situazione, far lezione diventa un miraggio.
“Per questo abbiamo scioperato – ribadiscono le mamme –. Non siamo né egocentriche né egoiste. Certe definizioni ci hanno ferito. Prima di parlare, forse si dovrebbero meglio conoscere le situazioni. La nostra protesta è stata una richiesta di aiuto, dopo Pec inviate a vuoto”.
La dirigente, reggente, preferisce non dire nulla. Lo stesso l’ufficio scolastico, comunque al lavoro con l’istituto per individuare la migliore soluzione. Anche il Comune di Firenze sta pensando a come aiutare la classe, probabilmente con progetti ad hoc. Intanto, Paolo Bambagioni, consigliere comunale della Lista civica Eike Schmidt, ha presentato un’interrogazione “anche per sollecitare i servizi sociali”.
Le mamme: “Dobbiamo tutelare i nostri figli”Le mamme allargano le braccia: “La scuola non ci ha inviato nulla di ufficiale. Siamo dispiaciute per la situazione, ma dobbiamo tutelare i nostri figli, sia dal punto di vista personale che didattico. La mamma del bimbo, comunque, sapeva dello sciopero. Avrebbe potuto tenere il figlio a casa per evitare che stesse da solo. La signora non partecipa più alla chat della classe, ma viene comunque informata. Immaginiamo che la nostra iniziativa non le sia piaciuta ma, lo ribadiamo, abbiamo fatto un’azione forte solo per tentare di avere finalmente una risposta”.
La Nazione






